L'Arte di Vincere con pere e cioccolato


 Nonostante la fantasia tutta italiana di cambiare il titolo originale “MoneyBall” in “L’arte di vincere”, questo è uno dei quei film che possiamo considerare tra i film “sportivi” (avete visto Invictus?) più convincenti degli ultimi anni; merito del giovane regista americano Bennet Miller già candidato come miglior regista agli oscar 2006 con “Truman Capote: a sangue freddo”, grazie al quale Philip Seymour Hoffman ha vinto l’oscar come miglior attore. 

E’ un film per sportivi con la S maiuscola, per quelli che ogni anno seguono il calcio mercato, per i patiti di fantacalcio, per gli studiosi un po’ Sacchiani dello sport, per quelli che osservano i campionati per fare una classifica dei club più ricchi aspettando con un certo godimento che la piccola squadra di provincia sorprenda tutti riuscendo a fare tremare i giganti (guarda il trailer). 

E’ la storia recente (2001) di Billy Beane il General Manager degli Oakland Athletics che ha lasciato un segno nella storia del baseball per la sua filosofia di gioco: è possibile vincere senza i nomi più quotati, scommettendo sugli “scarti”, sfruttando semplicemente i loro punti di forza?? Secondo Billy si! Meglio avere 3 giocatori da 20 milioni che uno da 60 milioni. Billy vuole andare oltre al semplice concetto che il gruppo è meglio del singolo, estremizzandolo con l’idea che esista solo il gruppo. Ecco Billy e Bread in un'intervista esclusiva: clicca qui.

Il film è candidato a 6 premi oscar, e secondo la redazione, giustamente, soprattutto perché nonostante tratti un argomento filosofico/sportivo, lo fa con eleganza e con un sottile filo di ironia che ti incolla allo schermo. Vogliamo ricordare, oltre alla forte personalità di Brad Pitt, General Manager ossessionato da un passato da giocatore senza successo, soprattutto Jonah Hill che interpreta il giovane studente di Yale che dispensa statistiche su qualsiasi giocatore della Major League. Johan grazie a questa interpretazione si libera del marchio di spalla da film demenziali che l’hanno visto protagonista negli ultimi anni.

Ecco come il suo GM gli insegna come si cede (licenzia) un professionista: 


 
Un piatto dove il gruppo fa la differenza? Certamente il cioccolato insieme alle pere fanno una squadra di sicuro successo: Torta Pere e Cioccolato

Difficoltà: *°°°° (facile) 
Tempo di realizzazione: 30 minuti + 50 minuti di cottura
Dosi: 6 persone
Costo: basso

Ingredienti:
burro 80g;
cioccolato fondente 200g;
farina 150g;
lievito chimico in polvere 1/2 bustina;
pere (qualita coscia) 500gr;
6 uova;
un bicchiere di rhum;
zucchero 180g.


Preparazione: Sbucciare e tagliare a fette le pere, unirle a 80 g di zucchero e lasciarle macerare con un bicchierino di rum, per circa 20 minuti in frigorifero. Nel frattempo, unire i tuorli con 100 g di zucchero e lavorarli con una frusta o un mestolo di legno, fino a renderli ben spumosi, aggiungere il cioccolato (precedentemente sciolto a bagnomaria con il burro), poi la farina, il lievito precedentemente stemperato in un bicchierino di latte, la buccia grattugiata del limone, le pere, infine le chiare montate a neve ed un pizzico di sale. Imburrare ed infarinare una tortiera di 24 cm di diametro, versarvi il composto. Cuocere la torta di pere e cioccolato in forno già caldo a 180° per circa 50'. 



Visto il freddo siberiano previsto per questo week end, andate al cinema a vedere Moneyball!!!

Buon divertimento.