Tutto Tutto Niente Niente


“Anno nuovo, vita nuova!” si dice. In pratica come augurarsi che con l’arrivo del nuovo anno ci si lasci alle spalle tutto il passato, con le sue gioie, i suoi dispiaceri e le passate abitudini. La verità è che questa frase ce la ripetiamo di anno in anno… ma sapendo che, in effetti, proprio niente cambierà: si rimarrà sempre legati a quelle abitudini e tradizioni che hanno caratterizzato la nostra vita. E chi sono io per comportarmi differentemente? Nessuno! E allora mi tengo le mie abitudini e le mie tradizioni e, con l’inizio del 4° anno del Blog, accendo l’attenzione proponendo la mia classica critica negativa dell’anno.

Quest’anno devo regalare il podio ad una grossa delusione: sono sempre stato un fan dei film di Antonio Albanese, lì ho sempre trovati divertenti, ma questa volta ci troviamo di fronte a qualcosa di così tirato via che si fatica a chiamarlo film. La battuta che abbiamo fatto all’uscita dalla sala è stata: “di tutto tutto non si è capito niente niente!”.

L’aria che ho respirato durante la visione odorava dell’esigenza di uscire con un film per il periodo natalizio… e pur di farcela si è attinto a tre dei classici e super-testati personaggi del repertorio di Albanese, ma senza un’idea solida né -soprattutto e purtroppo- una trama connessa. O meglio, forse l’idea di partenza poteva anche essere buona, perché rappresentare la situazione politica che dovremo aspettarci in una visione grottesca, paradossale ed iper-pessimista potrebbe anche azzeccarci, ma alla fine né il colluso Cetto La Qualunque, né il secessionista Rodolfo Favaretto, né il drogato spacciatore Frengo Stoppato riescono a sostenere la responsabilità che si sono assunti. Probabilmente per necessità di tempo, ma il film risulta scollato e molte idee -originariamente anche buone- sono buttate lì senza cura, senza la dovizia che le avrebbe potute rendere memorabili.

L’immancabile delusione finale porta quindi a chiedersi: cui prodest? Vale davvero la pena uscire per forza a Natale anche con un prodotto non buono e che dimostra incompletezza? Per quanto mi riguarda, ammetto che, se in futuro dovesse uscire un nuovo film di Albanese, non credo che avrò voglia di andare al cinema per vederlo.

Se sentirò il bisogno di qualcosa di tradizionale e saporito per Natale non cercherò un cine-panettone, ma più volentieri mi dedicherò al classico pandoro tagliato in orizzontale (a formare tante stelle) e farcito con crema di mascarpone:



E consiglio anche a voi di fare lo stesso.

Enjoy