Bianco e Nero e Thai



Se pensiamo un attimo a chi sono i nostri amici e a che tipo di persone sono, non ci vuole molto a realizzare che sono tutti molto vicini a noi o a ciò di cui abbiamo bisogno. Ci sono vicini, cioè simili. In questo non c’è niente di strano, o di sbagliato: è la nostra natura ed è il nostro istinto. Però è anche un vero peccato. Sì un peccato, perché così facendo perdiamo l’occasione di conoscere, di fare esperienza, di capire che esistono cose che possono piacerci molto… ma sono dove non siamo mai voluti andare.
Tenendo a mente questo, Bianco e Nero della Comencini ci offre (già dal 2007 ormai) una commedia decisamente divertente e con un piccolo spunto di riflessione, senza pretese ma efficace: nessuna denuncia, nessuna predica, solo uno schiaffetto per risvegliare l’attenzione in modo carino.

Lo spunto, forse un po' banale e sfruttato, è la scoperta di un incontenibile attrazione sessuale tra una ragazza di colore (e che ragazza questa Nadine, interpretata da un’Aïssa Maïga che ammutolisce!) ed un tecnico di computer, Carlo impersonato da Fabio Volo.
Entrambi sposati, entrano in una relazione che stravolge tutti gli equilibri e fa emergere una serie di situazioni e di segreti che fanno riflettere, non tanto sulla difficoltà d’integrazione quanto sulla difficoltà di comunicazione che ci porta spesso a nasconderci dietro confortevoli cliché. Non tragga infatti in inganno il titolo (… anche un po’ gobbo, ndr): la diversità su cui si deve riflettere non è solo tra bianchi e neri, ma tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra genitori e figli… e qualunque altra distinzione che crea distanze fasulle. Abbattere le barriere è difficile e richiede un grande sforzo, che purtroppo ci si aspetta sempre sia fatto da qualcun altro.

Ora basta però: come ho detto, questo film non è né vuol’essere più di una commedia ed anche le nomination ricevute per alcuni premi sono a mio avviso esagerate. Tuttavia lo consiglio vivamente perché rientra a pieno diritto fra gli sforzi della cinematografia italiana di uscire dal “classico” e proporre qualcosa che dimostra la nostra capacità di produrre belle storie, ben dirette ed interpretate. A dire il vero, non sono fra gli ammiratori di Ambra Angiolini, la moglie di Carlo, né tantomeno di Fabio Volo, eppure devo ammettere che il film è così leggero e scorrevole che alla fine ho gradito anche la loro interpretazione.
Guardatelo, riguardatelo e poi mandatemi tutti i vostri commenti se non siete d’accordo!



Ed ora finalmente posso lanciare la sfida anche a livello culinario: se -come credo- non conoscete la cucina Thai, vi offro l’occasione di scoprirla, di imparare ad apprezzarla e magari desiderare di approfondirla attraverso i Noodles Thai fritti.

Ingredienti
200g di noodles di riso, immersi in acqua e scolati, 3 cucchiai di olio vegetale, 1 cucchiaio di aglio schiacciato, 1 uovo, 4 cucchiai di formaggio a base di fagioli a pezzetti, 90g di gamberoni sgusciati e svenati, ½ cucchiaio di radicchio cinese sottaceto, 3 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di salsa di pesce, 4 cucchiai di aceto, ½ cucchiaio di paprika, 2 cucchiai di arachidi tostate e sminuzzate, 170g di germogli di fagiolo, 1/3 tazza di cipollotti tagliati con uno spessore di 2 cm, ¼ cucchiaino di peperoncino macinato, 1 lime fresco affettato

Preparazione
In un’ampia friteuse, scaldate l’olio a fuoco medio, saltatevi l’aglio e il radicchio sottaceto per un minuto, quindi aggiungete l’uovo e continuate a mescolare.
Aggiungetevi i gamberoni, il formaggio di fagioli e i noodles.
Ora condite il tutto con zucchero, salsa di pesce, aceto, paprika e 1 cucchiaio di arachidi. Miscelate il tutto e cuocete per 10 minuti, fino a che i noodles diventino morbidi. A questo punto aggiungete i cipollotti, il peperoncino macinato e metà dei germogli di fagiolo e rimuovete la padella dal fuoco.
Guarnite il piatto con 1 cucchiaio di arachidi tostate sminuzzate.
Servite i germogli di fagioli rimanenti a parte con del lime.
Enjoy!