Blade Runners & Single Malt



Primo Tema: Le Memorie
Una delle regole fondamentali per sopravvivere è saper tenere sotto controllo la follia.
Mai avuto dubbi su chi o cosa siamo e sulla verità di ciò che abbiamo attorno? Alzi la mano chi -come me- ha pensato almeno una volta alla possibilità di essere inuna specie di Truman Show… come in una vita al telecomando… intendo, del tipo cantato anche da Cristina Donà (conoscete?).
Pensate un attimo ai vostri ricordi più importanti, quelli belli e quelli brutti: siete certi che sia tutto vero? Oppure talvolta avete dubbi? Che cosa sarebbero le nostre vite e le nostre pulsioni se perdessimo le memorie anoi più care, magari scoprendo che era tutto… come dire… “innestato”? Le nostre scelte sarebbero state le stesse? Avremmo ancora un senso?
La follia è dietro l’angolo e le memorie sono una delle nostre ancore di salvezza più importanti, di cui non si può fare a meno e per difendere le quali si potrebbe anche uccidere.

Secondo Tema: La Fine

La morte fa paura. Forse non a tutti nella stessa forma, o intensità, ma per vivere spontaneamente ogni giorno l’unico modo è evitare di pensarci. Quindi, l’imprevedibilità della morte è uno dei gioielli incastonati nella nostra serenità: può capitare un incidente mortale oggi stesso, oppure si può morire di vecchiaia dopo i cento anni in preda alla demenza senile… nessuno di noi può dirlo.
E se invece potesse? Se si sapesse che esiste comunque una scadenza, una data ultima, dopo la quale ci si spegne senza appello? Paura della fine, ossessione per non accettazione. Magari la non accettazione della decisione di qualcuno che pensa che la candela che brucia su due lati fa sì il doppio della luce, ma si consuma nella metà del tempo…

Quando vedo questo film, ci sono tanti argomenti che mi conquistano: la splendida musica dei Vangelis, il tetro futuro di un’ipotetica Los Angeles, il fascino dei replicanti e del loro molteplice utilizzo, l’ironia, il sarcasmo, l’amore, la rabbia e le paure.
Ma questi due temi li vivo davvero con enorme intensità. Specialmente quando si raggiunge il climax al termine della lotta tra il poliziotto (Harrison Ford) e l’ultimo dei replicanti (Rutger Hauer), quando l’amore per la vita -a cui non si ha più diritto- ha la meglio sull’odio per chi vuole privartene… e c’è quel favoloso momento intimista del discorso “ho visto cose…” che tocca profondamente l’anima perché trasmette la mutazione dei sentimenti: da rancore a sincero dispiacere, perdono e accettazione dell’ineluttabile. Ed il replicante non è più semplicemente un “lavoro in pelle”, ma forse diventa davvero -a modo suo- umano.



Dopo quanto detto, però, non posso cedere alle lusinghe del cibo. Non me ne vogliate, ma ho bisogno di qualcosa di più spirituale. Per questo vi invito di cuore a degustare uno dei prodotti che amo di più:

Il Glenrothes, un Single Malt Scotch Whisky che ho scoperto di recente e che nasconde profumi e sapori molto complessi, molto articolati. Va annusato con pazienza e studiato con attenzione, solo dopo va assaggiato un piccolo sorso con cui sciacquarsi bene la bocca prima di ingoiare, aspettando poi che arrivino tutte le sensazioni.
Bevetelo con sentimento: è il mio regalo per voi.

Enjoy