Il gusto va in scena: Cyrano e le vellutate Knorr




di Virna






Finalmente il gelido ghiaccio si è sciolto in tiepida pioggia ed ecco in scena al Teatro Verdi di FirenzeCyrano de Bergerac’, commedia del 1897 di Rostand. 


Film candidato all’Oscar nel 1990 con Depardieu e canzone di Guccini nel ‘96 in ‘D’amore di morte e di altre sciocchezze’, commedia musicale di Domenico Modugno tra il ’78 e il 1980 e canzone di Vecchioni ‘Rossana Rossana’ in Blumun nel ’93, tanto per citarne alcuni. 


Difficile quindi non conoscere la storia del più famoso cadetto di Guascogna, molto abile con la spada e altrettanto con la penna, innamorato della bella Rossana ma alla quale non si rivela, per paura di esser respinto ‘con questo naso al piede, che almen di un quarto d'ora ovunque mi precede.’ Trova ugualmente il modo di aprirle il cuore e farle arrivare le sue parole attraverso il giovane Cristiano, del cui bell'aspetto Rossana è a sua volta innamorata. 


L’attore protagonista è un bravissimo Alessandro Preziosi che recita ad un ritmo incalzante mischiando parole in prosa e in versi con tale eleganza a tal punto da tramutarle in musica per le nostre orecchie, meglio di alcune scelte musicali a mio gusto un pò ‘stonate’. E che dire dei movimenti che perfettamente cadenzati diventano invece quasi una danza: in entrambi i casi si nota il contributo di Nicolaj Karpov come direttore del movimento scenico. Preziosi firma anche la regia dello spettacolo avvalendosi di Tommaso Mattei per la traduzione e l’adattamento. Insieme agli altri protagonisti ,Valentina Cenni (Rossana) e Benjamin Stender (Cristiano), che a volte ‘pecca’ pur nella sua quasi ‘impeccabile’ dizione, un cast di giovani talenti che Preziosi da tempo sostiene e valorizza nella sua Link Academy. 


La scenografia, semplicissima, è un’ impalcatura su due livelli con scale laterali, che tele e luci trasformano di volta in volta: all’inizio nel teatro dove Cristiano e Rossana si vedono per la prima volta, poi nella bottega del pasticcere dove Rossana chiede di incontrare Cyrano, e ancora nel balcone dove, tra le tante, un bacio diventa ‘un punto rosa acceso sulla "i" di "amore mio"’ ,‘un bisbiglìo alle labbra perché l'orecchio intenda’ e ‘un modo lungo e lieve di respirarsi il cuore e di gustarsi in bocca l'anima poco a poco’.


Nel secondo atto, più drammatico, i toni si fanno più cupi, prima nel campo di battaglia dove Cristiano muore e infine nel monastero dove Rossana si ritira e Cyrano, solo in punto di morte, le dichiara finalmente il suo amore. La particolarità? Un vezzo dell’attore-regista a voler dimostrare la propria bravura nel mettere in pratica i dettami della biomeccanica teatrale, trasformando il proprio corpo in un mezzo di espressione che, obbedendo in ogni istante, trasmette la vita del personaggio e non dell’attore : la mancanza del … naso , “ce n'erano da... oh Dio, ce n'erano a volere... per esempio, sentite: aggressivo, amichevole, descrittivo, curioso, grazioso, catastrofico, cortese, dolce, saggio ,drammatico, ammirativo, lirico, naif, militaresco, pratico,… perché io mi delizio di dirmele da me, facendone anche incetta, ma non permetto mai che un altro si permetta”. Bravo! 


 E quale abbinamento migliore poteva trovare la Knorr che ci ha invitato alla sua ‘Tournèe del gusto’ dove mette in scena le sue nuove vellutate ‘I momenti Gourmet’, una straordinaria cremosità ed un sapore ricco e intenso, il tutto senza conservanti aggiunti e coloranti.




La vellutata di funghi con porcini e cipolline e un tocco di noce moscata. 
La vellutata di zucca e patate dolci con finferli e una punta di miele.
La vellutata di asparagi bianchi e verdi con scaglie di mandorle.


Tutte e tre da provare … magari nel foyer del teatro, come me!