Reign Over Me… delicato come un bagel
“Nine-eleven”: un evento che ha stroncato la sicurezza
statunitense, che ha cambiato completamente l’atteggiamento degli americani
verso la loro vita quotidiana e che ancora oggi, dopo 11 anni, viene ricordato.
E con forte eco in tutto il mondo. Un evento vissuto come immane tragedia nell’occidente,
come regina delle vittorie nel medioriente: sicuramente è così per
fondamentalisti islamici, ma anche per molte persone nel mondo arabo che vedono
nell’America il diavolo, il nemico di sempre, quello da combattere.
Un evento che ha fatto nascere svariate ipotesi sulla sua
natura, non ultima quella che gli stessi servizi segreti americani avessero
tramato e costruito tutto nell’ombra.
Non credo che la verità su cosa sia realmente accaduto
quel giorno emergerà mai, ma una cosa reale e drammatica c’è stata: su quegli
aerei provenienti da Boston c’erano persone, vittime che hanno lasciato le loro
famiglie sole, e con un vuoto incolmabile.
Delicatamente, quasi senza dirlo, Reign Over Me (uscito a
settembre del 2007) parla proprio di questo: lo stravolgimento della vita di un
uomo di nome Charlie (un bravissimo Adam Sandler) che ha perso la moglie, le
tre figlie ed anche il cane in quel dannato giorno, e da allora non riesce più
a vivere una vita normale.
Il suo rifugio è la negazione: se non sono mai esistite
nemmeno possono essere morte. E quindi tutti i ponti con la sua vita precedente
vengono tagliati deliberatamente, e Charlie si eclissa in casa ristrutturando
la cucina o giocando a Shadow of the Colossus sulla sua playstation. Oppure rifugiandosi
nel suo iPod, mentre gira per le strade di Manhattan con il monopattino a
motore.
Tante cose però cambieranno da quando la sua vita si incrocerà con quella del suo vecchio coinquilino dell’università… e non cambieranno solo per lui. Un film che riempie il cuore, che racconta una storia triste ma che finisce con un pieno di rivincita, che regala qualche sorriso e tanta buona musica, come la versione dei Pearl Jam della favolosa “Love, Reign O’er Me”, scritta dagli Who.
Ovviamente questa storia si svolge a New York, per cui non posso che associare proprio il cibo per cui New York è considerata al top: i bagels, quei panini morbidissimi, a forma di anello, la cui particolarità sta nella cottura che prevede di immergerli qualche minuto in acqua bollente prima di metterli in forno e farli cuocere. Solitamente si cospargono in superficie con dei semi di papavero, di sesamo o finocchietto selvatico (ma sono ottimi anche al naturale) e vengono serviti farciti con salumi e formaggi freschi.
Immagine tratta dal blog www.kitchenilliterate.com, dove trovate anche una dettagliatissima ricetta per farli in casa! |
Le leggende intorno all'origine dei bagels sono molte.
Con sicurezza si sa che i bagels sono un pane di origine ebraica. Alcuni
racconti dicono che i bagels siano stati ideati da un polacco in occasione
della vittoria di una guerra e che siano poi stati esportati negli Stati Uniti, e in particolar modo a New
York dagli immigranti ebrei nel XX secolo. Un'altra leggenda narra che i bagels
siano stati ideati da un panettiere di Cracovia nel 1863, per rendere omaggio al
re Jean Sobiesky III per aver impedito ai Turchi di invadere Vienna. Il
panettiere avrebbe creato questo pane a forma di staffa (bugel in tedesco) in
onore del cavaliere vittorioso.
Enjoy!