Lost in Translation
Non solo in Scozia si fa il
Single Malt Whisky. Tra le varie zone che con più o meno successo si esprimono
sul tema, una si distingue decisamente per la qualità del prodotto: il Giappone.
Anzi, c’è chi sostiene che la qualità del Single Malt giapponese sia imparagonabilmente
superiore a quella scozzese, partendo dal fatto che i giapponesi (di manica ben
più larga rispetto agli scozzesi) acquistano proprio dalla Scozia il malto
migliore. Ci sono varie produzioni in Giappone, ma le più degne di nota si
limitano a 2 o 3 grandi nomi (che poi sottendono vari prodotti diversi). Fra queste
forse la più nota è la Suntory: il loro prodotto è davvero buono ed è anche
molto diffuso nel mondo.
Ovviamente il successo, sia in
Giappone che fuori, richiede un’appropriata strategia di mercato, a partire dal
mattone fondamentale: la pubblicità.
Questo i giapponesi lo sanno
bene ed è proprio per questo che (potendoselo permettere) investono capitali
importanti per ottenere spot di alto livello, assumendo attori famosi che
possano fare la differenza.
Questa è l’introduzione
mancante, ma che ritengo essenziale per poter capire adeguatamente l’inizio del
film, nel quale si vede un attore americano "chiaramente" famoso (Bob, interpretato da
un ormai anziano Bill Murray) che, iniziata la sua fase di declino, accetta di prestare la
sua immagine alla Suntory... lasciandosi trattare quasi a pesci in faccia dal
regista, in cambio di un notevole carnet.
Inizia così, ma il bello del
film comincia dopo, con la lenta costruzione delle due figure protagoniste che si
sentono isolate e perse in un mondo che non riescono a capire, da qualsiasi
punto provino a guardarlo.
Dai tempi buddisti alle sale
giochi, dai matrimoni tradizionali ai karaoke, dalle feste da ballo ai locali
con le spogliarelliste niente riesce a farli integrare in quel mondo che
trovano linguisticamente e culturalmente privo di comunicabilità (da cui “lost
in translation”... lasciate perdere il titolo in italiano).
È notevole la scena
dell’ospedale in cui lui decide di portare lei, che ha un problema al piede:
impossibile spiegare il problema... impossibile capire le risposte... e mentre
lei è a fare una radiografia con un dottore che le spiega “qualcosa” di totalmente incomprensibile, lui è
fuori che aspetta provando ad interagire in modo ridicolo con una persona
seduta accanto a lui.
Scena geniale, certo, ma è
anche l’essenza del problema: l’unico rifugio per sentirsi a loro agio è il
mega-hotel in cui risiedono entrambi e nel quale fanno amicizia, trovando così
un’alternativa alla solitudine. Un’amicizia particolare, che sembra in tanti
momenti sottintendere qualcosa di più, anche se mai supera il limite... a parte
un piccolo apostrofo alla fine del film.
Basta, ho detto troppo. Se
proprio devo spendere poche altre parole preferisco farlo sull’altra metà della
coppia, che è impersonata dall’affascinante e seducente Scarlett Johansson, sul
cui fondoschiena si apre il film e le cui immagini nel film hanno ispirato
questo video (su una splendida canzone di Jeff Buckley)!
Sì, la differenza d’età è
decisamente notevole, ma il feeling tra i due a me è arrivato, e per tutto il
film è lei quella che appare come la più adulta fra i due. Forse perché lui ha
già fatto quel che doveva nella sua vita, mentre lei deve ancora capire cosa
vuole fare.
Ora, a parte procurarsi del
sushi dal più vicino take-away giapponese, cos’altro si potrebbe pensare di
prendere durante la visione del film... se non proprio il Suntory di cui ho
parlato all’inizio? Io ne ho assaggiato uno niente
male in Scozia (lo Yamazaki), grazie ad un rappresentante giapponese che ho
trovato in un famoso whisky bar dello Spey-side.
Non so se qui in Italia sia facile da trovare, ma di sicuro il costo è notevole (a causa della scarsa diffusione). Talvolta si trova anche nei supermercati, ma il più delle volte in teche di cristallo chiuse a chiave, e a costi ben superiori ai 100€ a bottiglia.
Non so se qui in Italia sia facile da trovare, ma di sicuro il costo è notevole (a causa della scarsa diffusione). Talvolta si trova anche nei supermercati, ma il più delle volte in teche di cristallo chiuse a chiave, e a costi ben superiori ai 100€ a bottiglia.
Fate le vostre
considerazioni...
Enjoy!
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