Snow Angels
Oggi Alvaro si sente molto generoso
e quindi ha deciso di confessare alcuni dei suoi “punti deboli” per i film, cioè i
tasti giusti da toccare per attirare la sua attenzione.
Può capitare, in una domenica
pomeriggio, di doversi confrontare con un brutto temporale, tanto brutto da
perdere la voglia di tirare fuori il naso da casa. Capita quindi, non avendo
pianificato altro, di accendere il televisore per “curiosare” un po’… e, curiosando
fra i canali, può capitare che proprio in quel momento stia per iniziare un
film che, ancora non è dato sapere, ti terrà gli occhi incollati allo schermo fino
alla fine.
La cattura della “facile
preda” che (ahimè) sono è subito fatta, già dall’inizio, con la musica suonata
dalla banda della scuola. Sì perché questa musica la conosco, lo so bene, ma
non la riconosco! Maledizione, eppure è così familiare… ma che dico, è
famosissima! Oddio! Che vergogna per me non averla riconosciuta subito… ma è proprio così!
E il gioco è fatto. La
curiosità ormai si è insinuata nei meandri della mia mente e mi dico: “quasi quasi un
pezzetto me lo guardo; così, giusto per vedere che roba è”.
La storia inizia, in modo
semplice, descrivendo la realtà di quella parte meno affascinante degli USA, quella
tenuta più nascosta, ma anche molto più real:, quella che non rende gli
americani poi così orgogliosi di sé stessi. Così resto ancora più attratto (Alvaro
il pollacchiotto) e vado avanti, non sapendo che il tranello, la vera imboscata,
è lì già pronta apposta per me: la protagonista femminile è Kate Beckinsale! Già,
proprio la bellissimissima vampira di Underworld (vi prego, maschietti, non
ditemi che non sapete di cosa parlo, almeno voi). Una donna così affascinante
da saperti veramente levare il sonno!
È finita: ormai so che vedrò
tutto il film fino in fondo, quindi comincio a farmi delle domande; non tanto
sulla fine, ma piuttosto su come potrebbero aver pensato d introdurre il tema
del titolo. Sì, perché immagino tutti ormai sappiano cosa sono i famosi “Snow Angels”, le tipiche figure che tutti gli statunitensi fanno sdraiandosi sulla
neve a pancia all’aria e muovendo gambe e braccia, dico bene?
http://vanderveenphotographers.com |
No, purtroppo di queste figure
non c’è traccia, quindi non aspettatevi nulla del genere. Anzi io alla fine non
so neanche dire perché il titolo sia proprio questo: se qualcuno vorrà darmi la
sua opinione, gliene sarò molto grato.
Questo è un prodotto di David
Gordon Green, un regista che non conoscevo (e di cui temo questo sia l’unico
lavoro degno di nota), che ha il merito di annoverare nel cast attori notevoli, fra cui spicca anche un Sam Rockwell davvero molto particolare. Il bello di questo
film, infatti, è che sembra di tornare alle vecchie pellicole in bianco e nero,
quelle in cui gli effetti speciali non esistevano e quindi, per fare un buon
prodotto, si lavorava intensamente per utilizzare al massimo le doti artistiche
degli attori, a loro volta selezionati per calzare bene su dei personaggi decisamente
interessanti. Basti pensare che, nonostante già dall’inizio del film si capisca
grossomodo come andrà a finire, il pathos non venga mai a mancare, neanche per
un attimo.
A mio parere, nonostante il
trappolone in cui sono cascato, devo dire che vale la pena vedere questo lavoro, quanto
meno per dare uno schiaffo alla scarsissima pubblicità che gli è stata immeritatamente dedicata (su internet non
sono riuscito a trovare neanche un trailer in italiano, e le
recensioni che si trovano sono scarse e povere).
Pensando allora a cosa potergli associare per renderlo veramente “remarkable”, mi è venuta subito in mente la
ricetta di un cocktail per scaldarsi che ho trovato su un interessante blog che
parla di liquori (e che seguo ormai da diverso tempo). Si chiama
Holiday Glögg
Enjoy