Captain Phillips ... con il granchio



di Chiariss

Oscar, riempitelo di oscar. A prescindere, di default. Hanks, Tom Hanks, il solito grande interprete. E con grande intendo il colosso, il mastodontico attore di tutti i tempi, vince e convince come sempre e commuove quasi come in Forrest Gump, nel Miglio verde e in Cast Away. Una storia vera quella del capitan Richard Phillips, che risale al 2009 quando la sua nave, la Maesk Alabama viene presa in ostaggio da 4 pirati somali. Non i pirati dell’Isola del tesoro, non quelli di Peter Pan nè quelli dei Caraibi: sono i pirati del 2000 che lasciati uncino, bende e sostituite le mitragliatrici ai cannoni, sono affamati di identità, rubata in parte dalla globalizzazione. 

Questione di soldi come sempre, “pescatori” che si vedono “sfilare” il lavoro dai non locali e chissà che non c’entri anche qualche issue legata alle scoperte che aveva fatto Ilaria Alpi sui rifiuti tossici scaricati proprio in quella zona… e chissà se i 2 marò italiani avevano davvero scambiato i 2 pescatori per pirati… Il cargo, che si trovava in acque internazionali, era in rotta verso il corno d’Africa per portare aiuti umanitari. Avvistati i quattro africani, il capitano avverte subito la Marina Americana ma si ritrova nell’attesa a dover escogitare un piano per poter sopravvivere, per cercare di negoziare e difendere sé stesso e l’intero equipaggio. Probabilmente lo avrete pensato anche voi se avete visto la pellicola, a me è bastato vedere il trailer per sentire in sala vari commenti quali “Aò proprio come Schettino.. (eh si sono stata nella capitale questo weekend)” più o meno all’unisono. 

Eh ci sono un po’ di puntini sulle i da mettere… Se da una parte Hollywood ci mostra il coraggio e la lucidità iniziale di Phillips, che riesce a rimboccarsi le maniche come può, mettendo in piedi una finta chiamata ai soccorsi prima e facendo di tutto pur di non vedere spargimenti di sangue rendendolo il vero protagonista.. dalle ricostruzioni e dai documentari CNN sembra che le cose siano andate leggermente diverse, che il capitano si sia comportato come uno spericolato, mettendo tutti in pericolo più di quanto non lo fossero già. 
Comunque proseguirei il post riportando la stessa chiave di lettura di del regista  Paul Greengrass (si quello di The Bourne supremacy e United 93). “Irish” così come viene chiamato Tom Hanks dal boss somalo (l’attore Barkhad Abdi agli esordi), riesce quasi a chiudere il capitolo quando viene inghiottito anche lui dalla scialuppa sulla quale inizia forse la vera storia. È qua che si vede ancora di più come lo shock, il terrore e il capire che pur avendo sperato e tentato tutto non si vede una via d’uscita.. finché arrivano i soliti americani..a mio avviso se la sono presa un po’ troppo comoda…cmq.. avete presente la colonna sonora di Indiana Jones? e… Non voglio darvi altri dettagli, vi consiglio davvero di vedere il film anche perché ora è arrivata ora di cena e per rimanere in tema di mare, madames et monsieurs voilà degli ottimi ravioli con la polpa di granchio.

http://www.odealvino.com/primi/ricetta-ravioli-alla-polpa-di-granchio.html 

Se consideriamo che gli ospiti a pranzo sono tre, per la pasta, se proprio volete dilettarvi (se no in commercio c’è già fatta) avrete bisogno di circa: 
200 gr di farina e 2 uova; 
da riempire con: una scatola di polpa di granchio; un albume; 2 patate lesse; Prezzemolo qb; 
e condire con: 300 gr di pomodorini pachino; 1 spicchio d’aglio; 1 spicchio di peperoncino; Olio qb; Sale qb; 

Mentre la pasta all’uovo che avrete precedentemente preparato starà riposando beatamente per una quarantina di minuti, sgocciolate la polpa di granchio conservando l’acqua in una 
terrina. In un’altra ciotolina unite le 2 patate lesse, la polpa di granchio, l’albume, il prezzemolo tritato il sale e il pepe e mescolate abbondantemente schiacciando le patate. Finito il riposino della pasta, stendetela in una piano e adagiate al centro delle mini porzioni del ripieno che avevate preparato, ricoprendoli di altra sfoglia e formando dei ravioli con un tagliapasta. Il prossimo step prevede la sbollentatura dei pomodorini (poco più di un minuto) e la pelatura, togliendo in gran parte anche i semini. Detto questo in una padella abbastanza grande, riscaldate l’aglio con il peperoncino, unendo in un secondo momento i pomodorino e l’acqua della polpa di granchio che avevate messo da parte. Salate e lasciate cuocere per circa 10 minuti. Quasi fatto! Mentre i pomodori cuociono pensate ai ravioli immergendoli in acqua bollente salata e facendoli poi saltare, a pochi minuti dalla cottura nella padella con il sugo. A fine cottura e a vostro piacimento, aggiungete dell’altro prezzemolo. 

Buon appetito!!