Il Ragazzo Invisibile di Salvatores


Una domanda, una di quelle da cento milioni di dollari, ha cominciato a pungermi non appena sono uscito dal cinema: “ma a me Gabriele Salvatores piace, oppure no”?
Il perché della domanda riguarda il fatto che di tutti suoi lavori, in realtà, ne ho visti pochi e, di questi, tre non li ho graditi, un paio li ho trovati carini ma niente di più, e solo uno, “Io Non Ho Paura”, mi è piaciuto davvero, tanto che lo considero un piccolo capolavoro. Poi vedo quest’ultimo... e mi piace altrettanto!

Per quanto ho visto, quello che a livello generale posso riconoscere a Salvatores è la marcata originalità dei suoi lavori nel panorama cinematografico italiano: quest’ultimo lavoro, ad esempio, si propone come il modo italiano di pensare ad un supereroe in stile Marvel, come un Uomo Ragno o un Iron Man, che ottiene i suoi poteri grazie ad una qualche forma di “mutazione”. Eroi che inizialmente sono sconvolti dalla novità, poi imparano a conviverci e infine realizzano l’importanza che possono rivestire nella società grazie ai loro nuovi poteri. Solo che qui non siamo in America, ma in Italia, e questo eroe è poco più di un bambino, che oltre ad essere bersaglio di sbeffeggiamenti da parte dei suoi compagni di classe è anche vittima di bullismo nella sua scuola. 


La scena di lui alla fatidica “Festa delle Medie” mi ha subito riportato alla mente la meravigliosa “Tapparella”di Elio e Le Storie Tese ... ma qui mi devo fermare altrimenti dico troppo.
Nei miei ricordi di quando avevo la stessa età, anche io (drogato dai cartoni animati dell’epoca) ho sognato e immaginato di avere dei poteri da supereroe, per cui questo film mi ha anche dato un’inattesa sferzata di giovinezza legata alle piacevoli rimembranze. Se anche voi come me avete sofferto di questa “patologia giovanile” confido che proverete lo stesso.

In buona sostanza, forse un giorno riuscirò a rispondere alla pungente domanda, ma su un’altra cosa non ho dubbi: voglio assolutamente assaggiare un piatto che ha proposto un carissimo amico, che ha un bell’agriturismo in Toscana (Podere Vignali).

STRACCETTI DI POLLO, SPECK, ZUCCHINE E CURCUMA

Ingredienti x 2: 250 gr di pollo (petto o filetti), 1/4 di cipolla, 1 zucchina, 5 fette di speck tagliato spesso, sale e pepe, curcuma, crema di latte (panna fresca), olio e farina

  
Tagliare a rondelle la cipolla e soffriggere in padella con un filo d'olio. Mondare e tagliare a listarelle la zucchina, privandola in parte del bianco, e unirla alla cipolla. Lasciare andare a fuoco dolce e poco dopo chiudere la padella con un coperchio.
Tagliare il pollo a strisce non troppo larghe né lunghe (anche a bocconcini se si preferisce) e infarinare leggermente, avendo cura di eliminare la farina in eccesso. Alzare quindi la fiamma sotto la padella e unire il pollo alle zucchine, lasciando cuocere per qualche minuto a fuoco vivace mescolando frequentemente. Quindi sfumare con vino (o birra). Lasciare andare per qualche secondo a fuoco alto mescolando, poi salare e pepare a piacere e coprire con il coperchio abbassando la fiamma.
Tagliare a strisce lo speck e unire al pollo in cottura. Fare andare ancora per ca. 10 min a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto per evitare che la pietanza si attacchi alla padella.
Versare la crema di latte in una tazza capiente con 1 cucchiaino di curcuma e mescolare bene per fare amalgamare il composto. A 3 min dalla fine della cottura, unire la crema di latte al pollo e mescolare bene, lasciando andare a fuoco dolce e senza coperchio. Assaggiare e aggiustare di sale e pepe se occorre. La crema di latte e la curcuma daranno un tocco dolciastro ma speziato al piatto mentre lo speck contrasterà con il salato e l'affumicato. Prima servire abbiate l’accortezza di non fare addensare troppo la crema.
Enjoy!