Seven Deadly Sins
Argomento molto intrigante, ma spinoso da
affrontare. Richiede molta attenzione e anche una dose di delicatezza che non è
facile da possedere. È un tema che ha fondamentalmente a che fare con la
filosofia, ma non si tratta di religione, anche se proprio da lì si prende ampio
spunto... ed io non voglio correre alcun rischio, per cui utilizzerò direttamente la
definizione che si trova su Wikipedia:
“I vizi capitali sono un elenco di inclinazioni
profonde, morali e comportamentali, dell'anima umana, spesso e impropriamente
chiamati peccati capitali. Questo elenco di vizi (dal latino vĭtĭum = mancanza,
difetto, ma anche abitudine deviata, storta, fuori dal retto sentiero)
distruggerebbero l'anima umana, contrapponendosi alle virtù, che invece ne
promuovono la crescita. Sono ritenuti "capitali" poiché più gravi,
principali, riguardanti la profondità della natura umana.”
- Gluttony = Gola
- Greed = Avidità, Cupidigia
- Sloth = Pigrizia, Ignavia, Accidia
- Lust = Lussuria
- Pride = Superbia, Vanità, Orgoglio
- Envy = Invidia
- Wrath = Ira, Collera
questi sono i sette vizi in questione, e di
ciascuno di essi ci rendiamo, in una qualche misura, tutti colpevoli. Non c’è
vergogna nel cedere a questi vizi, l’essere umano ne è tentato per sua natura;
ciò che davvero conta è non abusarne fino ad esserne sopraffatti.
Invito pertanto a vedere, sotto questa luce, un
film di una ventina di anni fa dal titolo Seven, nel quale una sorta di
giustiziere (di nome nientepopodimenoché “John Doe”) decide di selezionare
sette vittime -una per ogni vizio capitale- e di ucciderle in modo esemplare,
esiziale, terrificante.
La scelta delle vittime, ovviamente, non è
casuale: dietro c’è un profondo studio ed esse sono tutte indubbiamente sopraffatte
dal vizio per cui vengono identificate.
Un thriller di un paio d’ore, uscito nel 1995 con
la regia di David Fincher, che cattura e tiene sotto pressione fino alla
fine... quanto meno la prima volta che lo si vede e di cui quindi s’ignorano le
sorprese.
Personalmente confesso di indulgere, di tanto in
tanto, in questi vizi... soprattutto nel primo della lista: la Gola! Lo so che
questo non vi sorprende (visto che scrivo in questo blog), ma per farvi capire
meglio quali siano le mie maggiori debolezze al riguardo vi indico dove potete
assaggiare il piatto che, ad oggi, ha più sconvolto le mie papille gustative: il Cheescake al ristorante Lo Stravagante di Firenze
Veloce racconto dell’esperienza: tre amici
vogliono uscire fuori a cena e sperimentare un posto nuovo; uno di loro trova
un posto consigliato da un blog e decide di prenotare; i prezzi sono un po’
alti ma non eccessivamente, per cui si decide per un pasto di pesce completo
(antipasto+primo+secondo) bagnato da un buon vino bianco. Ogni piatto ordinato
ha un nome semplice e quindi le aspettative non sono particolarmente alte, ma
al termine l’entusuiasmo che ciascun piatto ha suscitato in noi ci ha fatto
decidere per procedere anche all’assaggio del dolce. Un’esperienza
indescrivibile: non potrete avere idea di cosa possa arrivare ad essere un
cheescake finché non avrete assaggiato quello lì!
Non sono riuscito a trattenermi ed ho chiesto di
poter parlare con lo chef (che poi è anche il proprietario) e gli ho
manifestato tutto il mio entusiasmo per quel dolce: lui allora mi ha sorriso,
mi ha ringraziato e poi mi ha raccontato che pochi giorni prima si era fermato
lì a mangiare anche Romanelli, che dopo aver assaggiato lo stesso piatto gli ha
detto, ad occhi spalancati, “Questo è il dolce più buono che io abbia mai
mangiato in tutta la mia vita!”.
Enjoy!