L'Erba di Grace ed un tè all'inglese
Sono convinto del fatto che la Cornovaglia sia un’area molto affascinate
dell’Inghilterra. Geograficamente è la penisola dell’estremità sud-occidentale
inglese che si protende verso l’Oceano Atlantico, ed è una delle sei “nazioni celtiche” (nelle quali, cioè, sono
sopravvissuti alcuni tratti delle culture celtiche) riconosciute dalla Celtic League; storicamente ha subito
varie dominazioni (romana, celtica e britannica per citare solo le più
importanti) che ne hanno determinato particolarità culturali che a tutt’oggi si
possono ancora riscontrare, oltre ad aver lasciato svariati reperti distribuiti
nel territorio; turisticamente attrae oltre 5 milioni di turisti all’anno
grazie ai molti chilometri di spiagge e scogliere (molto ambite dai praticanti
di sport acquatici), alla brughiera, ai meravigliosi giardini, ai siti storici
e preistorici e, ultimamente, ad una nuova attrazione turistica: l’Eden Project, una sorta di bio-parco
che conserva piante provenienti da svariate parti del mondo.
Nonostante tutto questo, però, temo che questa terra non rientrerà
facilmente in uno dei miei prossimi viaggi: essendosi molto ridotto il numero
di volte che me ne regalo uno, ed essendo ancora così tanti i luoghi davvero
incredibili che ancora mi manca di vedere (e per alcuni di questi mi vergogno anche
di dirlo), che onestamente non sono in grado di considerare la Cornovaglia tra
le mie future mete.
Però, nel piccolo paese di Port Isaac, che per l’appunto si trova in
Cornovaglia, si svolge la trama di un film che, seppur con delicatezza, si
diverte a sorprendere lo spettatore demolendo gli stereotipi sociali ai quali
siamo abituati. Cominciando da una docissima signora, Grace appunto, che ha
sempre vissuto la comoda vita di un’agiata casalinga, occupandosi
essenzialmente di coltivare piante e fiori nella sua piccola serra e di giocare
a carte con le sue amiche… e questo finché il marito muore, lasciandola
inaspettatamente sommersa da una valanga di debiti.
Le sorprese, come si capisce dal trailer, sono molte e sono anche
divertenti: non si tratta certo di un film comico, in tutta onestà, ma
divertente e spensierato direi proprio di sì. Non posso dire di più, perché
vale la pena di vederlo almeno una volta… se non l’avete ancora fatto: purtroppo
già la seconda volta la trama colpisce di meno perché i vari eventi sono
difficili da dimenticare. Ciononostante resta comunque un film che trovo sempre
piacevole e rilassante.
Suggerisco pertanto, seguendo la storicissima e solidissima tradizione
inglese, di guardare il film seduti in una comoda poltrona, degustando un
ottimo tè, aggiungendo latte o limone secondo le preferenze, e accompagnandolo
con biscottini al burro o al ginger fatti in casa... o magari anche con questi
simpatici
Biscotti da tazza
http://www.chiarapassion.com |
Si tratta essenzialmente di biscotti di pasta frolla, di quelli che
chiunque sia appassionato di cucina ha già fatto perlomeno una volta, dei quali
potete trovare una delle possibili ricette proprio nel blog (Chiarapassion) che
li propone in questa versione. In questo blog troverete, oltre ad alcune dritte
per aumentare la resa della pasta frolla, il semplice trucco per ottenere
questa simpatica soluzione: basta munirsi di un taglierino e, dopo aver dato la
forma scelta alla pasta cruda (nel blog è a cuore), realizzare una fessura
dello spessore necessario. Nel caso in fotografia, per quello spessore del
bordo della tazza, una fessura larga 5mm, ma se lo spessore fosse maggiore
basta fare una fessura più larga.
È un’idea che qualcuno potrà considerare banale, fin troppo semplice, ma in
realtà chi ci ha mai pensato? Io di sicuro no. Anzi, questa idea mi ha
stimolato ed ho cominciato a pensare ad altre possibilità analoghe, per cui dal
mio punto di vista è geniale.
Il limite è la fantasia!
Enjoy