John Wick... il sovietico che mangia sovietico?


John Wick per me è come un ritorno all'infanzia. Ricordo benissimo che i giochi che preferivo a quell'epoca riguardavano il mio immergermi in un mondo di fantasia in cui avevo la capacità di fare tutto e bene, anzi perfetto, mentre tutti gli altri soccombevano sotto di me. Ubriaco di potere e in pieno delirio d’onnipotenza: tutti i colpi di pistola, o di fucile, erano letali ed andavano sempre a segno; le arti marziali non avevano segreti e nella lotta la spuntavo sempre e rimanendo indenne; nelle corse sulla moto ero imbattibile e non c’era acrobazia che potesse spaventarmi.
La trama di queste due pellicole, lo ammetto, è molto molto semplice, ma per questo genere di film la trama necessaria è davvero minima e per quello che mi riguarda in questo caso è più che sufficiente: John Wick è uno storico e famigerato assassino sovietico, noto anche come “l’uomo nero”, che si ritira dalla scena prendendo un formale impegno con un mafioso; decide di fare questo per il profondo amore verso la sua donna, che sposerà e con cui vivrà una favola, finché purtroppo giungerà per lei la morte per una grave malattia e scomparirà lasciandogli un cucciolo; il legame fra lui e questo cucciolo sarà profondo, tanto da finire per essere una delle uniche due cose che per lui hanno ancora un valore. Qual è l’altra? Guidare le sue “super-auto”.


Il povero John Wick se ne sta buono buono e non rompe le scatole a nessuno: basterebbe solo non toccargli quelle due cose per farlo restare nel suo innoquo limbo. Ma è ovvio che questo non potrà essere possibile, e le devastanti conseguenze alla semplice frase “Tutto ha un prezzo!” sono proprio il bello di questi due film... anzi, per la precisione, le devastanti conseguenze del secondo film sono alle devastanti conseguenze del primo.


Il diritto di uccidere impunemente, la connivenza delle forze dell’ordine, l’albergo che non solo rappresenta la “zona franca” in cui nessuno può toccare nessuno (come da accordo fra tutte le associazioni a delinquere del mondo, ih ih) ma è anche una specie di ufficio che prende l’incarico di pubblicare le “taglie” ed anche distribuirne informazione ai vari “killer” via SMS...

Non è detto che questo film piaccia: io ne sono stato catturato anche perché l’ho trovato estrememente catartico, ma posso comprendere altri lo trovino sciocco e va più che bene. Lo stesso tema del “mangiare” non è un elemento che rientra facilmente nel contesto, però è possibile sfruttare il fatto che John sia un assassino sovietico e proporne una ricetta tipica. Perdonatemi, ma non ne conosco nessuna perciò ho semplicemente scelto la prima che ho trovato: Borscht, zuppa con carne e barbabietole.


http://www.anediblemosaic.com

È una ricetta considerata a bassa difficoltà ed economica, la cui preparazione dovrebbe richiedere circa un paio d’ore, cottura inclusa.

Ingredienti (8 pax)

Per la base: 400 gr di carne di maiale; 1 kg di barbabietole; 400 gr di crauti in scatola; 2 carote; 2 pomodori; 1 cipolla; 1 spicchio d’aglio; 4 cucchiai di olio EVO; sale q.b.
Per il brodo: 1 carcassa di pollo; 400 gr di carne di manzo; 1 cipolla; 1 carota; 1 costa di sedano; 1 ciuffo di prezzemolo; 10 grani di pepe nero.
Per guarnire: 400 gr di panna acida; 1 ciuffo di aneto.

Preparazione

La prima cosa da preparare è il brodo: mentre si fa scaldare il pollo in una pentola capiente, si sbucciano carota e cipolla, si rimuovono i filamenti dal sedano e si fauna dadolata da unire alla carcassa in cottura, aggiungendo il ciuffo di prezzemolo. A questo punto la pentola va riempita con almeno un paio di litri d’acqua prima di aggiungere il manzo e il pepe, salando al punto giusto e lasciando cuocere per un’ora con coperchio. Terminata la cottura il brodo andrà sgrassato e filtrato, ed anche il manzo andrà sgrassato, tagliato a pezzettoni e messo da parte.

Mentre il brodo è in cottura, si devono mettere a lessare le barbabietole in un’altra padella, quindi prendere una casseruola in ghisa e farci soffriggere la cipolla, finemente affettata, in olio abbondante. Aggiungere quindi l’aglio, sbucciato ed affettato, e la carne di maiale sgrassata e tagliata in bocconcini per farla rosolare uniformemente. Quando il brodo è pronto, va recuperato il manzo per ridurne la carne in piccoli pezzettini da unire alla casseruola assieme alle carote affettate, al brodo e ad un paio di mestoli d’acqua di cottura delle barbabietole. Quando anche queste saranno cotte, andranno tagliate ed aggiunte alla casseruola assieme ai crauti, scolati dall’acqua di conserva, e ai pomodori, lavati, tagliati a spicchi e privati dell’acqua di vegetazione e dei semi. Dopo altri 40 minuti di cottura con coperchio, il Borsch è pronto e andrà servito nei piatti, aggiungendo in ogni piatto un cucchiaio di panna acida e un ciuffetto di aneto.

Enjoy