La Ragazza Del Treno… beve vodka!


Alcolismo cronico: sindrome dovuta all'intossicazione cronica da alcol, caratterizzata da molteplici sintomi che interessano il sistema nervoso centrale e periferico, il fegato, i muscoli, lo stomaco. (Devoto-Oli)
È un problema molto noto della società industriale, abbondantemente discusso nelle più disparate sedi, ma del quale non ho ancora parlato nel blog perché mi è mancata un’occasione per poterlo fare. Occasione che ora questo film offre su un piatto d’argento, sottolineandone un aspetto particolare e, solitamente, meno evidenziato.

Prima di questo, però, mi stuzzica l’idea di mettere in luce un’immagine che non rientra fra le più significative del film, ma che tocca un’altra questione critica, e cioè il “come” un vero alcolizzato possa riuscire a bere in pubblico senza palesare il suo problema. La soluzione, una volta vista, si potrebbe definirla banale, eppure nasconde in sé della genialità: basta infatti procurarsi una comune borraccia trasparente, una di quelle per l’acqua, magari dotata di una sua cannuccia, e riempirla del superalcolico preferito. Vodka, Gin, Tequila o qualunque altro possono andare bene purché, e questo è il fattore chiave, siano assolutamente trasparenti. Nessuno a quel punto saprà indovinare di cosa si tratta, a meno che non vada direttamente ad annusarlo, credendo si tratti proprio di acqua.
Pensandoci bene, a conti fatti è la necessità che aguzza l’ingegno, e cosa più di una dipendenza cronica può generare una necessità così intensa?

Venendo ora al film, la donna protagonista è una viaggiatrice abitudinaria del solito treno, che siede sempre sul solito lato per poter osservare il solito paesaggio e un punto particolare di esso che, come si capisce nello svolgimento, ha segnato così tanto la sua vita da portarla all’alcolismo.


Il film è la trasposizione cinematografica dell’omonimo libro, un best-seller che non ho letto e sul quale non ho avuto segnalazioni di entusiasmo da chi lo ha fatto, e pur non riuscendo a risultare un film di gran qualità si lascia guardare da cima a fondo, incuriosendo e lasciando anche una certa soddisfazione nel finale. Quello che ho trovato particolarmente interessante, come anticipato all'inizio del post, è stato il modo convincente con cui è evidenziata l’estrema debolezza e fragilità nervosa, che porta un soggetto alcolizzato a non avere più dei solidi ricordi e ad essere facilmente guidabile a credere in realtà che sono all'opposto della verità. Alla fine un alcolizzato è una persona malata, che ha perso stima in sé, nelle sue capacità e nella propria credibilità, per cui gli è più facile credere in ciò che viene lui detto piuttosto che a sue memorie deboli ed evanescenti.

C’è dell’amarezza in questo argomento, lo ammetto, per cui forse la cosa migliore da fare a questo punto è proprio berci qualcosa su, che ne so, magari proprio una buona vodka, una di qualità come la polacca Belvedere, oggi di proprietà LVMH, in uno dei suoi migliori cocktail: il Belvedere Red Spritz.
http://crummbs.co.uk

·         1.5 oz / 45ml di Vodka Belvedere
·         1 oz /30ml di aperitivo Bitter
·         2 spicchi d’arancia (con la scorza)
·         1 rametto di rosmarino

È da servire in un bicchiere da Spritz, colmo di ghiaccio e riempito successivamente con parti uguali di acqua gassata ed acqua tonica.

Da notare è la citazione al Belvedere RED, perché ha una storia speciale: vi invito a leggerla nel suo link, anche se è scritta in inglese, perché riporta un po’ di buoni sentimenti dentro quell'amarezza che abbiamo raggiunto qui.

Enjoy