Wonder e Food


Come prima cosa, mi viene da fare una domanda: a voi piace quello che vedete quando vi guardate allo specchio?
Credo che la maggior parte di noi sia fortemente autocritica, in modo apparentemente inspiegabile ma in realtà guidato dal naturale senso d’insoddisfazione che ci caratterizza, perché il nostro desiderio è quello di essere sempre migliori; soprattutto migliori agli occhi degli altri.
E poi, ricordate ancora com'è stato per voi il periodo delle scuole medie? Eravate dei perdenti? Dei bulli? Avevate successo?
Le scuole medie sono un momento molto critico nella crescita: si smette di essere bambini ma si è ancora lontani dalla maturità, nonostante gli ormoni entrino già in circolo e ci comincino a scombussolare e ingarbugliare i già poco chiari concetti nella testa. Se allora mescoliamo questo livello di confusione ed incertezza con il punto precedente, non sembra più così inspiegabile quella forma di comportamento, che per semplificare chiamiamo cattiveria, che spinge i “non ancora teenager” a denigrare e aggredire verbalmente (e a volte fisicamente) quelli che appaiono come i più deboli: in questo modo si sposta l’attenzione da noi stessi e ci si sente posti ad un livello superiore… ma è solo quello che crediamo.

In questo film, che considero un capolavoro per come tratta questi temi, non potrete non riconsiderare tutto.



Va visto, non c’è molto altro da dire: attori bravissimi, trama avvincente, si piange e si ride, ma soprattutto si esce con una positività inaspettata. Sì, per me è proprio una meraviglia.

Preso dall'entusiasmo mi sono piazzato davanti al motore di ricerca del mio laptop, ed ho fatto una ricerca con le due parole “wonder food”… e guarda caso esiste un sito web italiano che si chiama proprio Wonderfood.it, dal quale ho estrapolato quella che mi pareva una ricettina perfetta per questo film: Stroopwafel.


www.wonderfood.it
È un biscotto olandese formato da due cialde ripiene di caramello. Si tratta di un dolcetto tradizionale, una vera prelibatezza che vale sicuramente la pena assaggiare. Bisogna però procurarsi diversi ingredienti e, chiaramente, disporre di un ferro per cialde!

Per la pasta: 500g di farina, 2 cucchiai di lievito secco attivo, 1 cucchiaino di cannella in polvere, 150g di zucchero, 125g di burro, 100 ml di acqua tiepida, 2 uova grandi e una presa di sale.
Per il ripieno: 150g di zucchero grezzo bruno, 125g di burro, 1 cucchiaino di cannella in polvere, 5 cucchiai di melassa e 1 cucchiaio di estratto di vaniglia.

Dopo aver mescolato farina, lievito, cannella e zucchero, incorporare il burro a pezzettini fino ad ottenere una miscela granulosa e quindi impastare a più riprese versando lentamente l'acqua tiepida ed aggiungendo un uovo alla volta. Infine aggiungere il sale e impastare per un paio di minuti per ottenere un impasto uniforme. Avvolgere l'impasto nella pellicola di plastica per alimenti e lasciare riposare per 30’.
Nel frattempo, fondere lo zucchero con il burro su fiamma bassa, mescolando, quindi aggiungere la cannella e la melassa, continuando a mescolare finché non si forma un caramello che comincia a bollire: appena lo zucchero si è completamente sciolto, bisogna incorporarvi l'estratto di vaniglia e fare in modo da mantenere il caramello caldo: il segreto per una buona riuscita è lavorare in fretta, perché fintanto che la cialda è calda è possibile tagliarla e piegarla, ma non appena si raffredda si rompe.
Diviso l'impasto riposato in 20 palline uguali, coprirle e lasciarle riposare mentre il ferro per cialde si scalda, quindi si colloca una pallina di pasta al centro e si cuoce una cialda per volta (~40”) abbassando il coperchio superiore.
A questo punto è necessaria la rapidità: con un coltello seghettato affilato, tagliare la cialda orizzontalmente in due parti, collocare una dose generosa di caramello al centro di una parte, richiudere con l'altra parte e premere delicatamente per distribuire il caramello in modo uniforme.

Lasciate raffreddare queste delizie per far loro raggiungere la giusta consistenza e poi, al momento più opportuno, gustatevi la meraviglia… ma senza esagerare.
Enjoy