Star Trek – La Saga Originale
Il Capitano Kirk, l’uomo per
antonomasia: nessuna donna può resistergli, nessun nemico può sconfiggerlo,
nessuna situazione è irrisolvibile, nessuna decisione è sbagliata, anche se
istintiva, e poi... forte a cazzotti come lui non ce n’è.
L’Ufficiale Scientifico Spock,
l’anello di congiunzione tra l’uomo ed il vulcaniano: con quelle orecchie a
punta, le sopracciglia all’in sù, lo sguardo tra il perplesso e l’annoiato,
sembra sempre avere le idee chiare su tutto grazie alla sua perfetta logica (a
parte che Kirk a sempre più ragione) e se hai un problema con lui ti schaccia
la spalla e svieni.
Il Dottor McCoy, che ne sa una
più del diavolo: non c’è malattia, ferita o frattura che lo metta in
difficoltà, ma la sua vita è sempre condizionata dalle sue emozioni e se fosse
meno dedito al whisky chissà cosa riuscirebbe a fare... ma, essendo scozzese,
come potrebbe?
E poi da lì tutta una serie di personaggi delle etnie più disparate: il
timoniere giapponese, il navigatore russo, l’ufficiale delle comunicazioni
africana e l’ingegnere capo irlandese... un bel minestrone culturale!
Tutti vestiti con le loro fantastiche e coloratissime tutine della Federazione Unita dei Pianeti, armati
dei loro phaser, rinchiusi nell’ “eterna”
nave spaziale USS Enterprise, che non
so più per quante altre generazioni dura, l’equipaggio gironzola nell’universo
in nome della Federazione “all’esprolazione
di strani, nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, per
arrivare arditamente là dove nessun uomo è mai giunto prima”. E di razze
strambe ne incontrano proprio tante: tra gli eterni nemici Klingon, i Romulani
produttori della famosa “birra proibitiva”,
gli infidi Cardassiani e i voltafaccia Ferengi, capitano talvolta esseri
eterei, privi di forma solida, puramente adimensionali.
Il primo episodio risale al 1966, anno della terribile alluvione di
Firenze: a quei tempi -parliamo di ben oltre 50 anni- gli effetti speciali
sfioravano il ridicolo, per cui pensare a rendere efficace una serie fantascientifica
basata su viaggi di esplorazione era davvero una grande sfida. Ma, come si
dice, la necessità aguzza l’ingegno e, dovendo far sbarcare l’equipaggio
praticamente in tutte le puntate, un’idea geniale non ha solo permesso di
aggirare questo ostacolo, ma ha dato alla prima serie e a tutte quelle
successive un’impronta che l’ha contraddistinta e le ha dato un successo enorme:
il Teletrasporto!
Ma non finisce qui, perché tra le altre cose intriganti introdotte si trova
il favoloso Ponte Ologrammi, che,
seppur ideato a scopi ludici e rilassanti dell’equipaggio, è finito per
divenire protagonista in diversi episodi della saga; per non parlare poi del
geniale Replicatore: sull’Enterprise
infatti non serve la cucina, perché basta chiedere allo strumento cosa si desidera
mangiare o bere (solo pronunciandone il nome) e lui lo replica esattamente, da qualunque
mondo esso provenga. Tuttavia, negli oltre 50 anni di vita di questa saga, i numero
dei Trekkie -i suoi fan- è cresciuto
enormemente ed ha incluso tutte le fasce professionali, inclusi chef e amanti
della cucina che si sono intensamente dedicati a replicare i piatti più
affascinanti, o spaventosi, usando ovviamente ingredienti “terrestri”. Qualcuno
ha anche deciso di pubblicarne i risultati in libri che si trovano tranquillamente
in commercio: dall’americano Star Trek
Cookbook, di Ethan Phillips, all’italianissimo A Tavola Sull’Enterprise, di Emanuela Profumo.
Personalmente ho però preferito proporre una ricetta scovata sul blog Raparonzola, che ha scelto di dedicare
una sezione di ricette alla saga. Fra le varie proposte ho scelto questa: Torta di Sangue di Rokeg
http://www.raparonzola.it |
Proposta come la risposta Klingon nel Giorno dell’Onore all’americano Tacchino
Ripieno del Ringraziamento, questa ricetta dal nome spaventoso si basa su
ingredienti tranquilli, come la lonza di suino, i ravanelli, pasta brisè, cipollotti
rossi e cavolo nero, quindi niente “sangue”. Però per i dettagli sulle quantità
e sulla preparazione vi rimando direttamente al blog, che è più interessante da
vedere.
Enjoy