Solo e Sodo


Questa volta la Disney ha deciso di calare il carico grosso ed ha messo in campo un regista con i controfiocchi per raccontare la storia di Han Solo, uno dei personaggi più amati della saga originale. Sto parlando di Ron Howard, il Richie Cunningham della nostra infanzia, che poi da regista ha firmato capolavori come Cocoon, Apollo 13, A Beautiful Mind e Il Codice Da Vinci, solo per citarne alcuni. E la scelta ha premiato perché questa volta il film è fatto bene.


Una cosa che mi ha intrigato, perché del tutto inattesa, è stata la situazione che determina il cognome di Han. La scena, che ovviamente non svelo, si svolge però in un modo che non sono così sicuro funzioni bene anche in lingua originale e quindi adesso sono proprio curioso di aspettare esca il DVD, così potrò sincerarmene.
Il destino di Han era, in buona parte, già scritto: orfano, allevato da un istituti diretto da delinquenti ed animato dal desiderio di diventare un grande pilota, non è che avesse davanti troppe alternative. Tuttavia, lo svolgimento degli eventi che gli fanno raggiungere la sua collocazione nella storia è alquanto intricata e molte sorprese lo portano a maturare un nuovo approccio verso la vita e la scelta delle persone di cui circondarsi.

Un errore da prevenire quando si sceglie di andare a vedere questi nuovi film della Saga è quello di aspettarsi qualcosa che sia ad un livello paragonabile alla trilogia originale: in tutta onestà è qualcosa che ritengo estremamente difficile, per non dire impossibile, perché i tempi sono completamente cambiati ed oggi l’obiettivo principale dei produttori non è più l’alto livello dei contenuti, ma fare quanti più soldi possibile. Se già la Lucas-Film, nella seconda trilogia, dimostrava di essere in grossa difficoltà nel tenere il passo, come potrebbe mai farlo un colosso finanziario come la Disney?
Se però si elimina dalla mente il voler fare paragoni, ritengo che il lavoro fatto non sia affatto malvagio, e in particolare per quest’ultima pellicola, nella quale si è saputo dimostrare che anche una storia semplice può essere condita in vari modi, ottenendo così risultati molto interessanti.
Proprio come succede con l’Uovo Sodo: è una delle cose più semplici da fare in cucina, ma che si presta alle soluzioni più disparate. Tra chi lo mette nel Timballo e chi ci fa la Nizzarda, troviamo un’enormità di alternative (e su Allreceips Italia ne trovate ben 54) che possono solo essere di stimolo ad aggiungerne delle altre.
Ma io ho navigato un po’ di più sul web, e quello che ho trovato mi ha così colpito non potevo proprio evitare di proporlo: Uova Sode Star Wars.



Gente, per queste “cose” non c’è niente da fare: i giapponesi hanno una marcia in più. Surclassano il resto del mondo nel realizzare prodotti al limite dell’inimmaginabile. E così sanno regalarci dei bei sorrisi. Non solo: se ci tenete, probabilmente potreste anche arrivare ad acquistarli! Questo link vi porta alla pagina del blog Dottorgadget postata nel 2016 su cui ho trovato l’articolo. Quindi adesso non mi resta che augurarvi buona fortuna e…

Enjoy