Stanlio e Ollio: mangiare può essere una gag



Una coppia di comici? Nemmeno per idea! Loro sono un’icona della storia della comicità. Un duo che mi ha fatto crepare dalle risate nella mia prima gioventù, in tutte le loro interpretazioni, nonostante la loro ferrea aderenza all’immagine che avevano ideato per sé stessi: Stanlio è più sciocco e ingenuo, ma baciato da un’ingiustificata fortuna, mentre Ollio è più burbero, fortemente desideroso di apparire forbito ed elegante, che finisce per rendersi più ridicolo che altro. Insieme costituiscono questa eterna ed indissolubile coppia di imbranati che finiscono sempre per cacciarsi involontariamente nei guai più impensati, e ad uscirne poi indenni senza nemmeno rendersi conto di come. Il tutto accompagnato (grande fortuna per noi italiani) da un doppiaggio che recita esasperando la cadenza inglese e anche storpiando, nel farlo, alcune parole, arrivando a creare espressioni iconiche come “non fare lo stiupìdo” o l’intramontabile saluto “arrivedorci”.

Tra gli svolazzamenti di cravattino fatti ridendo da Ollio, con i suoi rapidi movimenti delle dita, nei momenti in cui è più emozionato, e i grattamenti della testa fatti da Stanlio con la faccia stranita, dopo essersi levato il cappello, quando non capisce cosa succede, numerosi capolavori di comicità sono stati sfornati, divertendo il pubblico di tutto il mondo.


Questo film, che attinge da quanto realmente accaduto, non tratta però dei momenti d’oro della coppia, concentrandosi piuttosto sui momenti successivi, quando cioè s’interrompe la loro collaborazione e, soprattutto, quando si ritrovano anni dopo per ricominciare. Due bravissimi interpreti che sanno far arrivare bene l’immagine molto particolare delle vere persone che i due comici erano, accompagnati da due mogli altrettanto brave (con una menzione speciale alla moglie di Stanlio… ma dovrete vedere il film per capirlo), con una storia che, al suo svolgersi, fa sorprendere, ridere, sorridere e commuovere.
E, proseguendo, emerge una cosa affascinante: la naturalezza con cui loro due, assieme, erano capaci di rendere fortemente comiche anche situazioni molto banali, come per esempio il semplice fare uno spuntino in ospedale con uova sode e noci! Ed è proprio questa scenetta, fra l’altro inserita anche nel film, che mi impone di proporne una ricettina molto semplice e solo leggermente arricchita:


Ingredienti (4 pax)
4 uova, 
10 gherigli di noci, 
40g di burro, 
3 cucchiaini di pasta d'acciughe, 
1/2 limone, 
sale e pepe q.b. 
prezzemolo per guarnire.

Una volta rassodate le uova per 8’, tenerle a lungo in acqua fredda per poi, dopo averle sgusciate, tagliarle a metà nel senso della lunghezza; togliere i tuorli e schiacciarli in una ciotola con una forchetta, poi aggiungere la pasta d'acciughe, il burro lasciato prima ammorbidire a temperatura ambiente, un po' di succo di limone e due gherigli di noci tritati finemente e amalgamare con cura in modo da ottenere un composto soffice.
Regolare di sale e pepe e iniziare a riempire con questo impasto le mezze uova, mettendo un gheriglio di noce al centro di ognuna di esse una volta riempite.

Disporre le uova sul piatto da portata e decorare con prezzemolo tritato, avendo la saggezza, poi, di non mangiarle come avrebbe fatto Stanlio.

…oppure sì?

Enjoy!