Motherless Brooklyn e la Cura per la Tourette
Nella seconda metà del XIX
secolo, il neurologo francese George Gilles
de la Tourette offrì per la prima volta la descrizione di una sindrome, in
realtà già notata nel ‘600, caratterizzata dalla presenza di tic motori e
fonatori, che possono variare da essere molto lievi fino a divenire invalidanti,
a seconda della loro natura e del soggetto che ne è affetto. Tuttavia si è
dovuto aspettare quasi la fine del XX secolo per vedere finalmente questa
sindrome riconosciuta ed inquadrata, con il nome di Sindrome di Tourette, nell’ambito delle manifestazioni di origine neurologica.
La prima volta che io ne ho
sentito parlare è stato all’interno del bellissimo film demenziale Tutte le Manie di Bob, con Bill Murray (memorabile in Ghostbusters, Lost in Translation e Broken
Flowers), nel quale il protagonista è un ipocondriaco delle malattie
mentali, e convinto di esserne affetto ne simula gli effetti in una divertente scena
con il figlio del suo psichiatra.
Per farla breve, chi è affetto
dalla Tourette ha spasmi motori ed
espressioni sonore o verbali (spesso molto volgari) che non riesce a
trattenere, ritrovandosi in situazioni per lui molto umilianti, seppure possano
essere divertenti per chi l’osserva da fuori. Ed è proprio questo il problema
che affligge Lionel, il protagonista
di questo film interpretato da un magistrale Peter Norton, che probabilmente avrebbe avuto tutta un’altra vita
senza di esso.
Non vi preoccupate, non vi ho
svelato nulla di particolare perché questa è proprio la descrizione che lui fa
di sé stesso nell’incipit. Il resto ve lo lascio come sorpresa, perché questo è
uno splendido film noir, nello stile Humphrey Bogart, molto ben arricchito da
altri elementi caratterizzanti che al noir non appartengono. Personalmente l’ho
trovato entusiasmante e durante la proiezione mi sono divertito ed emozionato,
tanto che al finale non mi capacitavo che fossero davvero passate due ore e
mezza. Spero verrà altrettanto apprezzato da chiunque altro decida di andare a vederlo.
La cosa che ho trovato
curiosa, sempre nell’incipit, è che uno dei modi utilizzati da Lionel per controllare il più possibile le
sue fastidiose manifestazioni fosse masticare chewingum. Ed è curiosa perché nel
film Brooklyn riveste un ruolo molto importante, e tutti -tranne forse i più
giovani- ricorderanno la famosa “Gomma del Ponte”!
Prodotta da circa
sessant’anni, la gomma da masticare Brooklyn
è stata la prima nel nostro Paese. Proprio come fece l’inventore e imprenditore
americano del chewingum William Wrigley,
i suoi ideatori, i fratelli Ambrogio ed Egidio Perfetti, non solo sono
riusciti nell’intento di farla diventare la più apprezzata in Italia,
impegnandosi in un’alta qualità del prodotto, ma allo stesso tempo ne hanno
fatto una vera e propria icona, grazie al particolare nome (ispirato al ponte
newyorkese) e al lancio sul mercato attraverso gli esemplari spot pubblicitari
degli anni sessanta e settanta legati a Carosello, che hanno inciso fortemente
sull’immaginario collettivo del vasto pubblico. Ed è stata una piacevole
scoperta ritrovarne, ancora oggi, l’impatto in una delle canzoni di un gruppo
italiano attuale: Cinnamon, degli Offlaga Disco Pax.
Enjoy!