Tolo Tolo va in Bavaria?
Checco Zalone (nome d’arte di Luigi Medici) è una piacevole realtà
del cinema comico italiano. La sua scelta, da evidente persona con talento
musicale, di votarsi alla comicità si è rivelata vincente: il suo stile è
originale rispetto agli standard, molto grazie all’autoironia, che lui sa
sfruttare con intelligenza... e lo fa a piene mani mentre sfotte i vari aspetti
che caratterizzano “l’italianità”. In
particolare ho apprezzato molto i suoi due precedenti lavori (Sole a Catinelle e Quo Vado?), dove all’interno di una storia costruita bene inserisce
gag geniali che, onestamente, fanno davvero ridere di cuore. Certo, come al
solito, è una questione di gusti e non c’è da sorprendersi se esistono persone
che non lo gradiscono, però lo ripeto: a me piace molto.
Questo è il trailer del
film Tolo Tolo. Come ha già fatto in
passato, a lui piace non raccontare niente del film in un provino e lascia in
regalo solo piccoli spunti, molto piccoli, tali che di fatto non sono
sufficienti a capire davvero qualcosa. E anche se non l’avreste mai indovinato,
a me questa cosa piace molto, e quindi anche io vi dirò solo una cosa, cioè che
una delle gag che ho trovato molto divertenti è stata quella sulla Legge di
Archimede.
Questo è il primo film
diretto proprio da Checco e posso dire che non si è comportato affatto male. Un
retroscena, non so se dire interessante, è il motivo che ha guidato la scelta del
titolo del film: è chiaro che voglia semplicemente dire “Solo Solo”, ma quando il bambino protagonista lo dice nel film, in
realtà, lo pronuncia correttamente; però quando il nostro neoregista ha fatto
vedere il suo lavoro alla figlia maggiore Gaia, lei si è entusiasmata tanto da
cominciare a saltare gridando “Tolo Tolo!
Tolo Tolo!”... e per Checco è stato un attimo decidere che quello sarebbe
diventato il titolo della sua prima regia.
Se dovessi comparare
l’originalità della comicità di Zalone con un altro comico del passato, c’è subito
un nome che mi esplode in mente: Paolo
Villaggio. Il suo Ragionier Ugo
Fantozzi ha lasciato un segno indelebile nella storia della comicità
italiana, grazie alle sue parodie deridenti quelle situazioni, fin troppo reali,
che si riscontrano continuamente nel mondo del lavoro. Una delle gag che mi
tornano in mente, e che ho sempre amato, è quella della “tragica” decisione di Fantozzi, nel film Fantozzi Contro Tutti, di sottoporsi all’ennesima, costosissima e
inutile dieta dimagrante durante la gita aziendale a Ortisei... in estate!
E la scena madre, quella indimenticabile, è quella delle favolose Polpette Di Bavaria:
http://blog.giallozafferano.it/ |
Ed è proprio questa la
ricetta che ho deciso di inserire qui.
INGREDIENTI:
per l’impasto di carne: 300gr
di macinato di maiale, 150gr di macinato di manzo, 150gr di macinato di vitello,
100gr di macinato di pollo, 50gr di pane secco o pan carrè, ~30ml di latte per
ammollare il pane, 2 uova, 50 gr di formaggio gratuggiato, prezzemolo tritato, sale
e pepe;
per il “cuore di patata”: 3 patate, 3 fette di prosciutto cotto, 150 gr di
formaggio poco stagionato, 1 uovo, 1 cucchiaio di farina, prezzemolo tritato, noce
moscata, sale e pepe…
…più 2 uova, pan grattato e olio
di semi per friggere.
PREPARAZIONE:
Mettere le patate, con tutta la
buccia, nell’acqua fredda e portarle a bollore, lasciandole cuocere fino a che
non saranno facilmente infilzabili con la forchetta.
Preparare intanto l’impasto a
base di carne: ammollire il pane nel latte e sgretolarlo, unendo una spolverata
di pepe, le uova, il prezzemolo, il formaggio grattato e mescolare bene. Unire
le carni e salare leggermente.
Quando le patate saranno cotte,
toglierle dall’acqua, lasciarle raffreddare un po’ e procedere alla
preparazione del “cuore di patata” sbucciandole,
schiacciandole in una ciotola e unendo il formaggio tagliato a piccoli cubetti,
il prosciutto cotto sminuzzato e tutti gli altri ingredienti indicati.
Tenendo pronto un piatto con le
uova sbattute con un pizzico di sale ed uno con il pan grattato, schiacciare in
una mano la quantità d’impasto per fare una polpetta, metterci al centro un
cucchiaino di “cuore di patata” e richiudere
attentamente la polpetta avvicinando i “lembi”
di carne e facendola poi rotolare delicatamente tra le mani. Si può ora passare
la polpetta nel piatto con l’uovo sbattuto e successivamente nel pan grattato,
pressandola leggermente: la polpetta è pronta per la frittura in olio caldo,
cosa che si potrà iniziare una volta preparate tutte le polpette, mettendole a
gruppetti nell’olio e friggendole per circa 4 minuti per lato, facendole
dorare, prima di lasciarle scolare sulla carta assorbente.
Ah, già! Forse non lo
sapevate, ma Checco Zalone (che poi è
anche l’autore del nuovo inno della squadra di calcio del Bari) ha scelto
questo suo nome d’arte dall’espressione dialettale “che cozzalone!”, che è tipica del suo paese di origine (Capurso, in
provincia di Bari) e che significa: “che
tamarro”!
Beh, niente di più azzeccato,
direi.