Squid Game e il Dalgona Biscuit
Squid game, la serie più di successo dell’intera piattaforma Netflix ormai l’hanno vista tutti. Quindi che bisogno c’è di recensirla o pubblicizzarla? Credo nessuno. Ognuno ha ormai il suo parere e opinione. Addirittura se ne parla a scuola. È oggetto di discussioni infervorate. Spacca il pubblico tra fautori e denigratori tipo vax e no vax.
Allora dirò cosa ha trasmesso a me con l’auspicio che chi legge faccia altrettanto per aggiungere interpretazioni e sfumature che magari finora non si sono lette. Innanzitutto mi è piaciuto tanto. Dopo il primo episodio mi ha catturato come una droga. Non uso vedere film o serie in lingua originale con i sottotitoli ma dopo un primo momento di sbandamento ero assuefatta alla cadenza coreana e addirittura affascinata da questa lingua assolutamente incomprensibile fatta di tante vocali allungate che si traducono in una melodia gutturale, tant’è che finite le puntate mi ritrovavo a imitare quelle nenie provocando ilarità attorno a me ma anche emulazione.
Oltre alla lingua mi sono piaciuti i giochi. Che bello rivedere giocare gruppi di persone a un due tre stella, o al tiro alla fune, con le biglie o a giochi di astuzia invece che ai videogiochi dove giochi solo con un computer. Mi è piaciuto vedere la lotta di classe tra poveri perdenti e ricchi annoiati, le loro alleanze, lo svilupparsi delle relazioni, i tradimenti, le coalizioni perché in fondo anche la vita è un gioco. Il sangue?
Tanto sì, forse troppo qualcuno ha detto, ma ce n’è forse meno nella” casa di carta”? Eliminare chi perde togliendo la vita è troppo diseducativo? Certamente ma chi non ne capisce la metafora? Infatti è vietato ai minori di 14 anni… limitiamo ai bambini l’insegnamento dei giochi dei nostri tempi aggiungendone tanti altri….che magari verranno usati nella seconda stagione… perché penso e spero che ci sia presto anzi prestissimo!
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Ingredienti:
2 cucchiai di zucchero
1 pizzico di bicarbonato