L’Amico di Famiglia e il Semolino


Sono costretto a rispolverare una vecchia usanza degli anni passati, usanza che recentemente avevo abbandonato: il primo post dell’anno deve essere su di un film che non ho gradito. Chiaramente sono io che non lo gradisco, e questo non vieta ad altri di adorarlo, al contrario di me.

Forse avrò visto solo la metà dei film fatti da Sorrentino e in tutti questi lavori riconosco la qualità delle immagini e delle sequenze, l’ottima scelta musicale, la qualità degli attori e degli argomenti proposti; tuttavia di tutte queste pellicole solo una mi ha conquistato l’anima, cioè This Must Be The Place, mentre per tutte le altre ho sofferto molto d’insoddisfazione per la realizzazione finale del film.

Nell’Amico di Famiglia si affronta il terribile tema dell’usura, e viene proposto come protagonista il settantenne Geremia De’ Geremei (molto ben interpretato da Giovanni Rizzo), che vive in una squallida casetta dell’Agro Pontino, con la madre immobilizzata a letto, e lavora in un piccolo atelier di sartoria. È un tipo basso, bruttoccio e viscidino, ma tutti lo chiamano “cuoredoro” perché lui, da buon “amico di famiglia”, prende a cuore i problemi degli altri e presta loro i soldi necessari... ma a tasso di usura, vale a dire restituire il doppio entro il tempo concordato oppure…

C’è tanta amarezza, è crudo e cattivo, e lo squallore di tutto quanto risulta legato all’usura è effettivamente presentato, però la storia è un po’ debole e il finale si intuisce abbastanza in anticipo. Inoltre ho trovato poco convincente la gestione dell’attore che impersona Gino, il suo “amico” (perché in realtà lui di amici non ne vuole avere), con Fabrizio Bentivoglio, che con quel suo accento prettamente nordico non riesce a calarsi credibilmente nell’ambiente costruito.

Lo squallore con cui la vita di Geremia viene descritta, tutto basato sull’assoluta avidità ed avarizia che lo caratterizza fino a costringerlo a mangiare piatti per nulla appetitosi per risparmiare, mi ha spinto a pensare ad un piatto che mi pare sia il perfetto candidato per questo lavoro

Il Semolino

Ingredienti: Semolino 300 g, Brodo, Parmigiano grattugiato 50 g, olio evo più sale e pepe q.b.

Preparazione: Dopo aver preparato il brodo (al limite anche di dado se si ha poco tempo), metterne una quantità paria circa 3 tazze da caffellatte abbondanti in una pentola e poi versarci dentro lentamente il semolino, avendo cura di evitare il formarsi di grumi usando una frusta. Dopo una cottura di 10 minuti si può unire il parmigiano e quindi servire, aggiungendo olio, sale e pepe a piacere.

Vi lascio sottolineando che anche in questa pellicola viene offerta una soundtrack di buon livello, ma a mio personale gusto c’è una traccia che supera di gran lunga le altre: Over ThePond del gruppo The Album Leaf. È molto “quiet” e, per chi li conosce, richiama fortemente i Sigur Ros.

Enjoy