Anna e il Borsch
Luc Besson, l’avete
presente? E il film Nikita, l’avete presente? E vi è piaciuto?
Se la risposta è sempre sì
allora dovete vedere Anna. Ma anche se fosse sempre no dovreste vedere Anna,
perché è un fantastico spy movie con un’attrice -Sasha Luss-
estremamente brava e credibile, oltre che bella (scusate ma lo dovevo proprio dire).
Intrighi dentro intrighi,
dentro intrighi: questa è la formula vincente della pellicola, ed il ruolo di Anna
rende la trama veramente interessante.
In buona sostanza Luc
Besson ha avuto l’opportunità di fare un notevole upgrade di Nikita,
ed ha ottenuto una pellicola che tiene gli spettatori attaccati allo schermo fino alla
fine ed è sempre credibile, a parte forse nei combattimenti corpo a corpo di Anna,
che sono un po’ eccessivi ma necessari per la migliore riuscita del prodotto
finale. Come per tutte le spy stories, non va cercato un messaggio
nascosto: qui di nascosto c’è già fin troppo ed è quello che conquista, assieme
a quell’aria prettamente Sovietica che pervade le principali scene del film.
E se di sovietico si parla,
allora diamo anche un’occhiata alla parte culinaria. La cucina russa, infatti,
prima della Rivoluzione d'Ottobre, era fatta di interessanti e ricche
pietanze, ma con l'avvento del governo centralizzato nel 1922, ogni aspetto
della vita dei russi iniziò ad essere controllato, ed il cibo non vi faceva
eccezione. Dagli anni '30 fu istituito un sistema di “ristorazione pubblica”,
una serie di norme rigide su igiene e materie prime all'interno dei piatti, e
dal '39 fu divulgato un libro universale sovietico di ricette, simile a quello
dell’italiano Artusi, intitolato Cibo saporito e salutare. Quasi
tutte le ricette originali russe vennero private di molti elementi considerati
borghesi divenendo il “nuovo modo di mangiare del bravo compagno”. Nella
moltitudine di queste ricette ho scelto la zuppa di barbabietola, che i
sovietici chiamano Borsch:
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Ingredienti:
250 gr di barbabietole rosse, 200 gr di passata di pomodoro, 1 cipolla, 2 spicchi d’aglio, 2 litri di brodo di carne, 300 gr di vitello e manzo (la stessa carne del brodo), 250 gr di cavolo bianco, 2 carote, 1 foglia di alloro, 1 rametto di prezzemolo, 1 noce di burro, sale e pepe q.b.; volendo anche 200 gr di panna acida per accompagnare il tutto.
Preparazione:
cuocere la carne in un litro d’acqua per un’ora, toglierla quindi dal bordo e
tagliarla a dadini. Sbucciare le barbabietole, metterle in una pentola con
abbondante acqua salata e lessarle fino a quando risulteranno morbide, quindi
scolare e tagliare a dadini. Sbucciare e tritare la cipolla e l’aglio, quindi
soffriggere in una pentola con la noce di burro. Aggiungere le carote a
rondelle sottili, il cavolo a listarelle e la barbabietola, spolverare con il
pepe, aggiungere l’aceto, la passata di pomodoro, un po’ di brodo di carne.
Coprire e lasciar cuocere per 30’ a fiamma bassa fino a quando le verdure
saranno cotte, poi aggiungere la carne, la foglia di alloro e il prezzemolo
tritato, coprire con il restante brodo aggiustando di sale e cuocere per
un’altra mezz’ora. Il Borsch va servito caldo, accompagnato
magari da una cucchiaiata di panna acida al centro, oppure servita a parte con
qualche foglia di aneto sminuzzata.
Non ho la più pallida idea di
come sia questo piatto, e sinceramente non lo trovo particolarmente attraente…
però chissà, magari invece è buono…
Enjoy?