Il Comandante e le patatine fritte
Di George
Sarà il nuovo Odeon di Firenze, sarà la compagnia, sarà l presenza silenziosa anche di chi non c’è, ma la serata e’ di quelle da ricordare.
Appena usciti dal cinema una frase rimane in testa: ‘Noi il ferro del nemico lo affondiamo, ma gli uomini li salviamo".
La legge del mare non sempre coincide con quella della guerra e meno male!
Per il suo ultimo lungometraggio Edoardo De Angelis si butta in acque inesplorate con Comandante, kolossal da una quindicina di milioni di budget che riporta a galla lla storia di Salvatore Todaro, pluridecorato militare italiano passato alla storia per aver tratto in salvo, nell'ottobre del 1940, 26 naufraghi belgi nelle acque dell'Atlantico.
Il film inaugura la 80ma edizione della Mostra di Venezia e porta sullo schermo un Pierfrancesco Favino che recita in veneto e facendoci empatiizzare con un uomo realmente esistito, autore di un gesto che in tempo di guerra riempie il cuore per altruismo e modalità.
C’è una scena che ha strappato risate e applausi in sala in cui, guarda caso, si parla di cibo. I belga insegnano agli italiani a fare le patatine fritte, dicendo che le hanno inventate loro. Il cuoco di bordo, Gigino, si dice sorpreso: strano che non ci fossero arrivati i napoletani, che per indole friggono di tutto. Poi spunta perfino un mandolino che ti fa sentire più vicino al tuo paese e ti fa viene voglia di dimostrare sempre che essere italiano vuol dire ospitalità e accoglienza.
Noto come "frites" in Belgio, il processo inizia con la raccolta, il lavaggio e la sbucciatura delle patate del tipo 'Bintje'. seguiti dalla loro preparazione: non vengono semplicemente tagliate come le classiche fettine sottili, ma piuttosto vengono tagliate in tre diverse dimensioni, mantenendo comunque una larghezza che consente una consistenza croccante all'esterno e una parte interna morbida di polpa.
La tecnica di cottura è altrettanto cruciale per garantire la deliziosa bontà delle frites: la doppia frittura avviene con olio vegetale o con il grasso bovino noto come "Blanc de bœuf", il quale dona alle patatine belghe il loro distintivo e riconoscibile aroma. Inoltre, la temperatura dell'olio non dovrebbe superare i 175 gradi centigradi.
Il Belgio detiene il primato mondiale nell'esportazione di patatine fritte surgelate, e i belgi enfatizzano il fatto che le patatine fritte non abbiano origine in Francia, ma siano invece una loro creazione. Piccola curiosità: l'Unione Europa si è da poco espressa per sconsigliare la doppia frittura in quanto dannosa per l'organismo, proponendo di sostituire il primo passaggio con una più salutare bollitura delle patate.
Aspettando di capire se vincerà il gusto o la salute... vi auguriamo buona visione e buone patatine fritte! Andate a vedere il Comandante!