Che Dio ci perdoni.. e il gazpacho andaluso
Di Babe
Un poliziesco noir di rara bellezza !
Madrid estate del 2011 e si sa “ In estate fa caldo e tutti puzzano di più! “ pontifica Javer Alfaro, un poliziotto troppo irruento e impulsivo, molto sopra le righe ma appassionato del suo lavoro. Così come il suo compare ispettore Velardo, che invece risulta calmo (almeno in apparenza), posato, taciturno e balbuziente.
A loro vengono affidate le indagini su un brutale serial killer che violenta e uccide donne anziane.
Madrid è invasa da un milione e mezzo di pellegrini che attendono la visita di Papa Benedetto XVI e l’indagine andrebbe svolta con rapidità e in sordina ma si rivela assai complicata.
La chiesa ha un ruolo nel significato sia del titolo che del film…”che Dio ci perdoni” tutti…sia i poliziotti che i serial killer, sia le madri tiranne che quelle traditrici. Ma in fondo forse c’è da chiedersi se esiste un davvero un Dio a cui chiedere perdono.
Come spesso accade le ragioni dei nostri comportamenti vanno ricercate nell’infanzia, nei rapporti familiari e già nella prima scena ( l’ispettore Velardo che porta i fiori sulla tomba della sua mamma ) ci viene anticipato qualcosa al riguardo.
Un’altra riflessione che mi ha suggerito la pellicola è che comunque tutti noi siamo sia buoni che cattivi o anche nessuno è buono e nessuno è cattivo. Anche il più spietato dei killer può intenerirsi per un gattino e prendersene cura. Anche il più bravo dei poliziotti può avere istinti animaleschi.
Va visto assaporando un gustoso Gazpacho andaluso!
Certo! 😊 Ecco una ricetta tradizionale del gazpacho andaluso, semplice e autentica, con una curiosità finale.
Gazpacho Andaluso (ricetta tradizionale)
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| https://www.allrecipes.com |
Ingredienti (per 4 persone)
1 kg di pomodori maturi (meglio se tipo ramato)
1 peperone verde (tipo cornetto o italiano)
1 cetriolo medio
1 spicchio d’aglio
50 g di pane raffermo (solo la mollica)
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
2 cucchiai di aceto di vino (meglio se di Jerez)
Sale q.b.
Acqua fredda q.b.
Procedimento
Lava bene tutte le verdure. Taglia i pomodori a pezzi, pela il cetriolo e riduci anche il peperone in parti più piccole.
Metti nel frullatore pomodori, peperone, cetriolo, aglio e la mollica di pane leggermente ammollata in acqua e poi strizzata.
Frulla fino a ottenere una crema liscia.
Aggiungi l’olio extravergine a filo, l’aceto e il sale, continuando a frullare per emulsionare bene.
Se necessario, aggiungi un po’ di acqua fredda fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Passa il composto al colino (facoltativo ma consigliato) per un risultato più vellutato.
Lascia riposare in frigorifero per almeno 2 ore prima di servire.
Come servirlo
Servi il gazpacho ben freddo, accompagnato da crostini di pane, cetriolo, peperone o cipolla tagliati a cubetti, e un filo d’olio a crudo.
Curiosità
Il gazpacho nasce come piatto povero e rinfrescante per i contadini andalusi: prima dell’arrivo del pomodoro in Europa, era bianco e si preparava solo con pane, aglio, olio, aceto e acqua. Il rosso che conosciamo oggi è quindi una “versione moderna”!

