Collateral Beauty ed il Funeral Party
Will Smith è un attore di
talento, veramente capace. Ho faticato a riconoscerlo, perché fin da ragazzino ero fortemente
condizionato dalla sit-com del Principe di Bel Air, che per i miei gusti era
alquanto fastidiosa non solo per i temi ma anche per le recitazioni proposte.
Di conseguenza non andavo di frequente a vedere i suoi film, nei quali trovavo
comunque quel solito stile sfrontato da “vincente” all’americana, cioè
arrogante e strafottente e che vince sempre qualunque cosa faccia.
Ho apprezzato di più questo stile
quando ho visto Man in Black, soprattutto per il contrasto con Tommy Lee Jones
(che io adoro) che l’ha reso perfetto per una fanta-commedia come quella. Ho
ugualmente gradito i suoi ruoli in altri film, in quanto ritenevo avessero bene
adattato il suo stile alla trama. Ma poi ho visto un film in cui Will mi ha
davvero conquistato e mi ha fatto ricredere sulle sue capacità recitazione: il
film di Muccino intitolato Alla Ricerca della Felicità.
Da quel momento non ho più
visto i suoi film nello stesso modo ed oggi anche lui è rientrato pienamente nella
cerchia di quelli che ritengo attori di valore.
Quando ho visto, con largo
anticipo, il trailer di questo film mi sono emozionato: ho deciso che l’avrei
visto a tutti i costi e mi scrissi una nota in evidenza per ricordarmi di farlo
al momento dell’uscita.
E l’ho fatto!
Ne sono contento: non lo
definirei un film con una trama geniale, ma costruito molto bene e con alcuni
colpi di scena inattesi che ne fanno un bel film da vedere. E con un eccellente
Will Smith! E con un finale che sa come tirar fuori le lacrime (se si ha
sufficiente sensibilità).
Le tre cose che mettono in
contatto ogni singolo uomo sulla terra sono l’amore, il tempo e la morte. Ecco
il mantra di Howard, il protagonista interpretato da Will. E questi sono anche
i tre elementi che faranno da perno, in molteplici forme, nello svolgersi della
trama.
Tempo fa, ho speso un post a
parlare dell’approccio con la morte in Messico, dove dicevo che anche in altre
culture l’approccio con la morte era differente dal nostro e gli Stati Uniti ne
sono un chiaro esempio.
Per chi non ne fosse a
conoscenza (e immagino siano veramente pochi), negli Stati Uniti c’è un’usanza
che a noi in Italia suona strana, ma che è invece ampiamente diffusa in molte
altre culture: il buffet al funerale.
Il Funeral Party (che fra l’altro
è anche una bella canzone dei Cure) mi ha sempre incuriosito, cioè vedere come questo
“festeggiare mangiando” la dipartita di un caro sia diffuso nel mondo mi dà
molto da pensare.
Ormai lo si vede accadere così
tanto nei film americani che, pur non facendolo, non ci si sorprende più, ma se
io mi trovassi negli Stati Uniti e dovessi portare qualcosa ad un Funeral
Party, che cosa potrei portare? Allora mi sono tuffato nella rete ed ho trovato
uno dei piatti tipici che mi ha colpito: Funeral Potatoes
http://www.the-girl-who-ate-everything.com |
A qualcuno piacciono a
dadolini, altri le preferiscono grattugiate, ma entrambe le versioni vanno
bene: l’importante è che il cibo che si porta sia pensato per essere surgelato,
visto che tanti ed abbondanti saranno i piatti portati in dono, e che la dieta
non sia assolutamente tenuta in considerazione, anzi! Questa ricetta è
puramente americana e già leggendo gli ingredienti ve ne accorgerete:
Ingredienti:
1 kg di patate fritte (hash browns),
½ litro di panna acida (sour cream),
300 g di formaggio grattugiato fine (cheddar cheese),
2 lattine di crema di zuppa di pollo o di funghi (beh, non penserete mica che queste cose gli americani se le facciano: le comprano già fatte),
un mazzetto di cipollotti affettati (green onions),
250 g di corn flakes,
60 g di burro fuso.
1 kg di patate fritte (hash browns),
½ litro di panna acida (sour cream),
300 g di formaggio grattugiato fine (cheddar cheese),
2 lattine di crema di zuppa di pollo o di funghi (beh, non penserete mica che queste cose gli americani se le facciano: le comprano già fatte),
un mazzetto di cipollotti affettati (green onions),
250 g di corn flakes,
60 g di burro fuso.
Preparazione: Mentre si scalda il forno a 180°C, mescolare
bene in una coppa larga la panna acida, il formaggio (mettendone da parte circa
60 g), la zuppa e i cipollotti, quindi aggiungere le patate fritte e mescolare
il tutto assieme. Poi schiacciare leggermente i corn flakes in un sacchetto
sigillato e quindi mescolarli con il burro ed il formaggio messo da parte fino
ad ottenere un composto omogeneo, che servirà dopo per la copertura.
Versare il mix di patate in
una pirofila da forno di circa 25x35 cm, coprirlo e infornarlo per 40÷50 minuti
circa. Se la cottura non fosse ultimata continuare per quanto necessario: non
c’è niente di peggio di avere le patate ancora croccanti. A questo punto levare
la copertura e coprire con la mistura a base di corn flakes e tenere in forno
finché la superficie non si è imbrunita, all’incirca dopo 15 minuti.
Enjoy!