La Storia di Moby Dick e della Caccia alle Balene



Fin da ragazzo, quando non seppi rispondere alla domanda sul perché della caccia alle balene, mi nacque la curiosità di scoprirlo… però non trovai mai la motivazione per soddisfarla. Adesso, con l’occasione di questo post, la motivazione l’ho trovata: ho scoperto che fin dai tempi antichi, molti popoli nordici usavano nutrirsi della carne di balena, ma nel tempo si scoprirono nuovi utilizzi di altre parti di questi cetacei. In particolare nel XIX secolo il prodotto principale delle balene era il grasso, che veniva convertito in un olio usato per le lampade che all’epoca erano molto diffuse (anche i lampioni delle strade lo utilizzavano), e poi venivano utilizzati i fanoni per corsetti delle donne di classe e l'olio fragrante del capodoglio come base per i profumi. Questo spinse molti ad investire sulle baleniere, portando la specie ad un grave rischio di estinzione.

Nel 1851 fu pubblicato per la prima volta il libro Moby Dick di Herman Melville, per scrivere il quale l’autore si avvalse di due avvenimenti reali e anche avvolti da racconti leggendari. Il primo riguarda l'affondamento nel 1820 della baleniera Essex di Nantucket, a seguito dell'urto con un enorme capodoglio a 3200 km dalla costa occidentale del Sud America. Il secondo fu la presunta uccisione, attorno al 1830, del capodoglio albino Mocha Dick nelle acque al largo dell'isola cilena di Mocha. Si raccontava che Mocha Dick avesse venti o più ramponi che altri balenieri gli conficcarono nel dorso perché l’animale sembrava attaccare le navi con una ferocia premeditata.

Non ho mai letto questo libro, anche se ho deciso di comprarlo perché credo valga la lettura, però il film che ho visto non ne è la rappresentazione cinematografica: si tratta invece della rappresentazione romanzata del primo evento che ha ispirato il libro: l’affondamento della baleniera Essex, che inizia con un Herman Melville che, cercando una storia per il suo libro, si reca a Nantucket alla ricerca di Thomas Nickerson, uno dei pochissimi superstiti dal naufragio, che all'epoca dei fatti era poco più di un bambino. 

La regia è di Ron Howard, solitamente una garanzia di qualità, e confermo che tutte le scene d’azione sono un vero e proprio spettacolo imperdibile. Ho riscontrato però delle mancanze, o meglio debolezze, nel trattare i rapporti interpersonali tra i personaggi: sono fin troppo semplici, per niente stimolanti, e questo a mio avviso fa perdere dei punti al valore totale della pellicola.

Avrete invece riconosciuto il protagonista, Chris Hemsworth, noto ai più per la sua notevole interpretazione di Thor, ma che ha fatto anche vari altri film, fra i quali la versione femminile di Ghostbusters, nel quale adoro come lui abbia saputo rendere intriso di ironia il suo personaggio.

Non voglio dare altre indicazioni sul film, tranne che ritengo valga vederlo, per cui torno sul libro, sì quello che non ho ancora letto, per dire che “nel posto più pescoso trai posti pescosi” i protagonisti dell’avventura del libro finiscono nella Try Pots Inn, la Taverna delle Marmitte, dove scoprono “il mistero di come una vongola possa sfamare un uomo” nel momento esatto in cui al loro tavolo arriva, fumante, la Clam Chowder, cioè la zuppa di vongole, che era il piatto forte della taverna.

Di ricette su questo piatto ispirato dal libro se ne trovano diverse sul web, ma dal momento che il New England Clam Chowder è stato appena proposto nel post precedente, vi rimando a quello per conoscerne la ricetta.

L’ultima citazione, a parte il segnalarvi che esiste un pezzo strumentale dei Led Zeppelin che si chiama MobyDick, è il grido lanciato dall’equipaggio all’avvistamento di una balena: 

Laggiù soffia! Laggiù soffia!

Enjoy